ANGELO BRESCIANINI – A FERRO E FUOCO

N.21 spari di pistola Calibro 44 magnum

Angelo Brescianini è un artista poliedrico e un innovatore, che ha fatto della ricerca continua e della contaminazione fra i generi l’elemento caratteristico del suo personale linguaggio. In più di trent’anni di attività, non ha mai smesso di sperimentare, dimostrando con naturalezza la possibilità di compendiare nell’opera elementi propri dell’artigianalità e delle tecniche di produzione industriale, del design e delle più complesse ricerche pittoriche e plastiche. Proprio dall’evoluzione di queste ricerche, nascono le sue “Espansioni”, particolari opere realizzate sparando con fucili, pistole e altre armi da fuoco, che egli definisce  i miei pennelli”. Brescianini riesce a realizzare, sparando contro piastre d’acciaio, superfici estroflesse in grado di “catturare la luce, creare dilatazioni visive ed espandere il riflesso deformato dello spazio circostante. Le sue opere, come scrive Antonio Falbo, che ne è stato lo scopritore, “divengono quasi metafora del vuoto, dell’attesa e della provvisorietà delle cose. Attraverso zone arcane, si stabilisce in esse un sentimento di attesa, che si interroga sulle ragioni del ritmo e della compiutezza convenzionale”. L’uso di supporti rigidi come l’acciaio e il “disegno” a punti realizzati con proiettili sparati fanno della ricerca di Brescianini una radicale proposta, che oltretutto riscatta l’uso delle armi, trasformate da strumenti di violenza in mezzi creativi. Fino al 24 ottobre presso il MAON, Museo d’arte dell’Otto e Novecento di Rende (CS), sarà possibile ammirare la mostra ANGELO BRESCIANINI / A ferro e…fuoco a cura di Salvatore Falbo e Roberto Sottile. Questa rassegna precede le mostre che vedranno l’artista protagonista di importanti appuntamenti al Lattuada Studio di Milano, nel mese di novembre, e successivamente a New York, Londra, Miami, Houston e, per ultimo, nel mese di marzo 2016, a Dubai.

Angelo Brescianini is a versatile artist and an innovator, who has made of continuous research and contamination between genders the hallmark of his personal language. In more than thirty years, he has never stopped experimenting, demonstrating a natural chance to summarize in his work elements of craftsmanship and techniques of industrial production, design and complex pictorial research. From the evolution of this research, are born his “Expansions”, special works by shotguns and pistols, that he called “my brushes”. Brescianini realizes firing against steel plates, convex surfaces able to “capture” the light, creating visual dilations and expand the distorted reflection of the surrounding space. Antonio Falbo, who is the one that discover Brescianini, says that his works “become almost a metaphor of the void, of waiting and impermanence of things. Through arcane areas, we establish in them a feeling of expectation, which questions the reasons for the rhythm and conventional completeness “. The use of rigid substrates such as steel and the “design” in points scored with fired bullets make of Brescianini research a radical proposal, which redeems the use of weapons, transformed from instruments of violence in creative instruments. Until October 24th at the MAON, Nineteenth and Twentieth Century Art Museum of Rende (CS), you can discover the exhibition “ANGELO BRESCIANINI / A … Ferro e fuoco” by Salvatore Falbo and Roberto Sottile. This event precedes important appointments at Lattuada Studio in Milan, in November, and then in New York, London, Miami, Houston and in March 2016 in Dubai.

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