z zegna

IO DONNA SCHEMA LIBERO – LA SIGNORA IN ROSSO

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The woman in red. My first virtual contact with Maria Pia Calzone was three years ago. I took a fancy to her thanks to her character in the first season of Gomorra the Series, Imma Savastano. She had already been great in Mater Natura, where she interpreted a Neapolitan transsexual, but thanks to Gomorra she has become more popular (117k followers on Instagram and 26615 on Twitter) and protagonist of other successful movies like Io che amo solo te and Dobbiamo parlare. Style Magazine dedicated to her a portfolio signed by Toni Thorimbert. At first I was so influenced by her camorrista character that I imagined a woman as tough in real life. But Maria Pia is really sweet, actually. In this picture, taken from Cinema Italia, the great book by the photographer Simon, she plays the role of the sexy icon. She plays, because she’s ironic and funny. But, to tell the truth, she’s sexy indeed.

N COME NYLON

TMIA sinistra, scatto di Federico Miletto per The Men Issue, Styling Giovanni de Ruvo. A destra, scatto di Evaan Kheraj per Prospekt Supply.

L’alfabeto della Moda oggi chiama in causa la lettera N, per Nylon.

“Resistente come l’acciaio e delicato come una ragnatela”, è lo slogan che pubblicizzò questa fibra nel 1937.
Varie leggende accompagnano la nascita del nome Nylon.
La prima vede Nylon come acronimo di Now You Lose Old Nippon; perché dopo la seconda guerra mondiale, il Giappone impedì l’importazione della seta dalla Cina, utilizzata dagli Stati Uniti per i paracadute, i quali si dovettero ingegnare per creare un nuovo materiale, dandogli appunto questo nome.
Un’altra invece dice che il nome derivi dall’unione dei nomi New York e Londra, perché la fibra fu sviluppata proprio tra questi due luoghi, sempre per sopperire alla mancanza della seta per i paracadute.
Altra leggenda metropolitana narra invece che il suo inventore (Wallace Hume Carothers) nel 1937, anno della scoperta, diede a questo materiale il nome di Fiber 6,6, che non essendo né un nome originale, né accattivante, né degno di una tale scoperta, mise in moto le menti dei suoi collaboratori, che mettendo in fila i nomi delle proprie mogli (Nancy, Yvonne, Lonella Olivia, Nina), partorirono la parola Nylon.

Nome a parte, questa scoperta fu, ed è ancora tutt’oggi, così importante a livello mondiale, che permise sin da subito al suo inventore di avere una vita da nababbo per sé stesso e per i propri discendenti; basti pensare solo ad alcuni dei suoi utilizzi più comuni: calze in nylon per le donne, setole degli spazzolini da denti, chiusure in velcro nelle giacche, corde delle chitarre.
In particolare le calze in nylon ebbero una straordinaria diffusione negli anni ’50, e tutte le donne, anche le meno abbienti, volevano possederne un paio.
Successivamente ci fu il lancio della maglietta in cotone e nylon “easy care”, di facile manutenzione, asciugatura e anti-stropiccio, che gran complice ebbe in un giovane e sexy Marlon Brando, che la indossava aderente ed inserita nel suo jeans. Anche in quel caso, ovviamente, fu un boom di vendite.

Il Nylon e la moda? Un nome su tutti: Miuccia Prada, che negli anni 80 con i suoi zainetti in black Nylon raggiunge un successo smisurato, facendo di questo materiale il patrimonio genetico della sua casa di moda.
Infatti proprio in uno di questi scatti vediamo come anche nelle collezioni attuali della Spring/Summer ’18, proprio Prada, così come molti altri nomi illustri presenti nella gallery, proponga il nylon come espressione di eleganza contemporanea, stampato e non, in varie colorazioni e forme, pratico e allo stesso tempo sofisticato, con tagli sportivi accompagnati da zip, tasche, cappucci e coulisse, ma anche moderno e pulito, aperto a moltissime interpretazioni stilistiche.

Nello scatto realizzato per The Men Issue da Federico Miletto, il completo composto da felpa con coulisse e cappuccio, pantalone e cappellino bucket (Spring/Summer 17/18 ZZegna) realizzato in nylon leggero giallo acceso e grigio si presenta nel classico mood sportivo, abbinato a delle sneakers; mentre come sempre, lo scatto street style, a fianco, ci propone invece un modo di  indossarlo urbano e cool. Giovanni de Ruvo

Lanvin, s/s 2018

The fashion alphabet today is about N, … Continua a leggere →

IO DONNA SCHEMA LIBERO – SKI STYLE

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Ski Style. Looking at Stenmark, Thoeni and Hinterseer in this picture, we immediately notice that twentyeth-century style that today seems to belong to a prehistoric era. This is not nostalgia, I don’t regret those trousers that when you fell got soaked, the snow in the boots, the wind jackets that didn’t repair from cold at all. Thumbs up for the union of fashion and technology. All the more so – fifty years later – we can find that kind of elegance in some sport collection very performing but at the same time very refined (well, it’s not easy to ennoble nylon and elastic fabrics). Z Zegna is an example of that: the sport line designed by Alessandro Sartori for Ermenegildo Zegna is a modern expression of elegance and good taste translated into comfort. After all the sport trend in fashion is very strong, and if on one side we have sophisticated clothes, on the other we can find stronger proposals for that fashion customers that loves ostentatiuons and extreme luxury. And that, in a skiing outfit, walks only on the city streets.

IO DONNA SCHEMA LIBERO SCELTE EPOCALI

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Epochal choices. Today we talk about the importance and added value of accessories, that dignify (or mortify) the look. Shirts, ties, and then shoes, socks, watches, bags, briefcases, hats. Everything can, if matched in the proper way with the outerwear, make us look a little more special. Today is very easy, due to the extraordinary supply of products. But at the same time it’s easier to make mistakes, exactly because the supply is really wide. The “decades of elegance”, like the 30s or the 40s, had rules about shapes and lenghts, fabrics and collars, and everything else: so it was hard to fail. Today, while enhancing the individual personality, there could be the possibility of provoking confusion (and making a mess of bad matchings). The secret stays in coherence. Dandy, eccentric, conformist, traditionalist, pop, unconventional: everything is permitted, as long as you are focused on the style you decide to adopt. Right, a 1935 adv of Arrow shirts.

Z ZEGNA – SPRING SUMMER 2015

Il challenge di Paul Surridge: re-inventare un brand fashion con nuovi dettagli sport e linee sartoriali, prese in prestito dall’abbigliamento  formale. Mission Impossible? Non per Surridge, che é riuscito persino a mixare un must del conformismo come il Galles  con un disegno pentagonale. Equilibrio e armonia fra tre linguaggi diversi: Moda, Classico e Sport.

The challenge … Continua a leggere →