MAX 2009
“Cuir Allure” – Photo by Gianluca Fontana, Model Laurent Marc Meri, Fashion Editor Carlo Ortenzi, Pantaloni in pelle nera e mantella di Trussardi (A/I 2009).
“Cuir Allure” – Photo by Gianluca Fontana, Model Laurent Marc Meri, Fashion Editor Carlo Ortenzi, Pantaloni in pelle nera e mantella di Trussardi (A/I 2009).
ANDREA POMPILIO
Pompilio introduce un classico/sportivo che fino ad ora non aveva contemplato nelle sue collezioni passate. Parka, paletot, giubbotti e bomber in flanella si mischiano ad uno styling “a strati” giocato su lunghezze e sovrapposizioni.
EMPORIO ARMANI
Total Grey. Velours, Astrakan, Flanelle (é la stagione della flanella). Shapes; non c’è via di mezzo, morbide e ampie o super asciutte e striminzite.
PORTS 1961
Ritorno alla grande del primissimo Ports1961. Simmetrica, Algida, Sofisticata. Il trait-d’union tra sartoriale e sportivo é perfettamente sinergico; la compattezza delle stoffe e la qualità dei trattamenti tech é di assoluta attualità. La collezione é in sintesi molto pulita e molto elegante: piacerà.
GUCCI
Come è successo anche ad altri colleghi in questa Milano Fashion Week, anche Frida Giannini cambia direzione. La “svolta” è evidente finanche nel grooming ma soprattutto nel casting: il cambio è radicale, dagli indossatori “belli veri” Gucci passa ad un genere di uomo più emaciato e più “street”. Naturalmente anche la moda subisce una metamorfosi: via i colori violenti, le stampe, e i pellami ricamati della stagioni passate. Lo stile di Gucci – in questa sfilata – è nettamente mutato: più urbano e meno vistoso.
ETRO
Un’omaggio alla sartoria e alle persone che vi si dedicano anima e corpo, fatte sfilare in passerella da Kean Etro. Abiti, gilet, cappotti dai tagli rigorosi e asciutti, nei colori e nelle fantasie che hanno reso la maison famosa nel mondo. (testo di Angelica Pianarosa)
TOD’S
Il gruppo investe sul total look. Un’ottima idea: l’abbigliamento complementare agli accessori, racconta lo stile del “mondo” Tod’s con una collezione che punta in alto. Con successo.
PIACENZA CASHMERE
Filati morbidissimi e iperpreziosi, come il baby lama e il jersey di cashmere, valorizzati da lavorazioni tridimensionali e sovrapposizioni. Bello il cardigan in lana grossa melange o con checks in rilievo. (testo di Angelica Pianarosa)
ANDREA INCONTRI
“Torna la moda portabile”. Oppure “L’uomo vuole il Classico”. I titoli dei giornali dicono sempre così, ogni stagione, anche quando non é vero; forse per “tranquillizzare” l’Italia bacchettona, che – si presume erroneamente – é quella che spende di più. Invece la moda maschile sta vivendo un periodo d’oro e i nuovi consumatori hanno voglia di svoltare. Andrea Incontri mira dritto al cuore di una generazione di uomini “nuovi”, che amano sì il menswear classico, ma che desiderano svecchiarlo. Quindi perché no un blazer rosso o un bomber multitasking in panno blu/denim? Pantaloni a vita alta, paletot cammello da abbinare a felpe grigio ferro? Questa collezione di Incontri ha un’anima fresca, un carattere preciso ed é ricca di charme. Davvero Bellissima.
CANALI
Una vera rivoluzione: Canali dice addio ad una moda solida e ben confezionata, che – però – ha fatto il suo tempo. Si respira un’aria di Grande Cambiamento. Il taglio con il passato è netto: silhouette moderne, abiti e spezzati asciutti e niente gessati larghi, piuttosto stampe fantasia di gusto contemporaneo. Canali si rivolge oggi ad un uomo con uno spirito più giovane, e introduce un contenuto fashion – con cautela e misura – spalmandolo coerentemente in tutta la collezione.
TRUSSARDI
Nero, Testa di Moro e Grigio sono i non-colori dominanti della collezione, che punta anche sul tessuto, con fantasie classiche come l’immancabile principe di Galles. Il cappotto cammello – un timeless tra i più graditi al pubblico maschile – é foderato in nappa.
ANTONIO MARRAS
Il ritorno di Antonio Marras sulle passerelle maschili e’ un inno alla sartoliarita’ riletta in chiave contemporanea. Abiti grigi da portare con il chiodo e con camicie su cui campeggia l’immagine di suo padre. (testo di Carlo Ortenzi)
FENDI
Immagino che disegnare e realizzare una collezione di lusso estremo ma allo stesso tempo “basica”, sia impossibile. O meglio, lo credevo prima di assistere a questa sfilata: Silvia Venturini Fendi é riuscita a creare un abbigliamento di altissima gamma, sulla lunghezza d’onda degli amanti del minimalismo. Un minimale lussuoso, eppure lineare e – sotto un certo punto di vista – semplice. Applausi!
BRIONI
Brioni a/i 14/15. Ossia, Brendan Mullane e la sua superba espressione del lusso: dai pellami più preziosi come il visone scolpito, alla lana e al cashmere. E un’edizione super limitata di capi in raso di seta disegnati a mano, uno per uno letteralmente. Nel suo insieme, la collezione suggerisce l’idea di un uomo contemporaneo – naturalmente ricchissimo – amante della perfezione. Un uomo con uno spiccato cotè “dannunziano”. Eccezionale, Speciale, Unica.
SERGIO ROSSI
La scarpa icona dell’a/i di Sergio Rossi fonde il mondo del classico con tratti particolarmente fashion: pellami preziosi e trafori tipici delle Oxford incontrano applicazioni di borchie e una forma che ricorda vagamente le creepers. Per gentiluomini rock. (testo di Angelica Pianarosa)
Tribute to leather of the young Gaia. The first look on the catwalk indicates the mood of the fashion show, is a kind of introduction that gives suddenly an idea of the entire collection. It true, but it doesn’t mean that all outfits will look the same, because, in sequence, the mood is developed with different shapes and colours; but the first outfit remains – in the designer’s mind- the most important. Gaia Trussardi doesn’t disappoint this tradition, and infact for her debut she choose a total look that represents the leitmotif of her first s/s: leather and white. A hard inheritance, the Trussardi’s one: a maison that had in the past some problems to identify itself in a specific style, changing its personality too many times. And Gaia, properly, starts her path with a tribute to the strong point of Trussardi: leather, indeed. “To maintain a stylistic coherence, carrying on and merge in a single aesthetic the values that made the brand’s history is essential”. Some details in blue, a very particular suit (blazer and bermuda shorts) made of python leather, but in the main part milk-white or off-white, that gradually becomes darker till the shades of beige; “Actually” talks on Gaia, “these are the colours that represent an idea of relaxed elegance and are part of the brand DNA”. “Beige, white… the no-colours typical of the desertic stretches of American West; these shades matched with red and blue of the breath-taking sunsets of those places, give birth to a chromatic palette that evokes the landscapes that ispired the collection”. First outfit of the Trussardi 2014 s/s collection; below Filippo Timi with the python suit, picture by S. Giffthaler.
Il cappotto: capo irrinunciabile per la stagione invernale, si erge con classe e fierezza in mezzo a una moltitudine di piumini e giacconi informi. Quest’anno é stato proposto in tutte le salse, ma è forte il ritorno al classico, nelle linee e nei colori; non manca mai però un elemento prezioso, che sia il tessuto, la texture oppure un collo di pelliccia. Da abbinare a capi semplici ma ricercati, come un morbido pull a trecce e un pantalone in lana animato da un motivo Principe di Galles. La grande eleganza contro il grande freddo.
Foto di Decabibò
Styling e testo di Angelica Pianarosa
Ha collaborato Gioele Panedda
Nelle foto, da sinistra in senso orario, i cappotti di: Ermenegildo Zegna Couture, Corneliani, Brioni, Lardini.
Per tutte le foto: dolcevita in lana Gant, pantaloni in lana stampata Trussardi, guanti in pelle Triumph.
Many men wish they could look like someone else. There’s who prefers Steve McQueen, or Marcello Mastroianni; who dreams to be Jude Law, or Colin Firth. They are male audience’s favourite actors, so I gather that their classic style is the successful one. It’s not a coincidence that styling’s simplicity and shapes’ linearity are the common denominators of avant-garde designers’ collections, except for rare cases. Advertising campaigns and “strong” window fittings are ideas’ displays that strenghten the image’s media power but, in those same shops that propose that creative level destined for selected connoisseur, there are suits dedicated to timeless demand. Choose your attire paying special attention on modernity (“classic” is not sinonimo of antique, but you can’t keep on wearing the long jacket if now it has shortened), and, above all, try to be nothing else that yourselves. Marcello Mastroianni in 1979 on the set of “La città delle donne”, shot by Tazio Secchiaroli.