Dieci anni passati invano? guardando queste foto del 2002 si direbbe di si. Insomma: queste potremmo averle scattate oggi. E’ un male? vediamo: Intanto bisogna capire cosa c’è stato in mezzo. Nel 2002 l’era digitale non si era ancora affermata come l’unica possibile, le fotografie sembravano foto, la gente sembrava gente. Oggi, fortunatamente, è di nuovo così, ma in mezzo c’è stato di tutto: La febbre di Photoshop ha fatto danni enormi negli ultimi dieci anni. Foto fintissime, carnagioni che sembravano plastica, situazioni iperboliche, colori assurdi, fotomontaggi, doppie esposizioni, scontorni, inserimenti, viraggi. Tutto e il contrario di tutto. Era necessario, naturalmente. Ma, come spesso accade nelle rivoluzioni, il “nuovo ordine” ha solo creato una diversa distribuzione della ricchezza e del potere, in questo caso, nei ranghi della moda. E’ vero che migliaia di aspiranti fotografi, estinta la necessità “artigiana” del mestiere si sono gettati a capofitto nel mercato, allettati dalla facilità tecnica della ripresa digitale e dalle infinite manipolazioni possibili in postproduzione, ma, finita la sbronza , di tutto questo , specie nella fotografia di moda maschile, è rimasto ben poco. Le foto sono tornate a sembrare fotografie, la gente, gente. Non è cambiato proprio niente allora? forse il nostro occhio. Dopo tutto quello che ci è toccato vedere, un pò di innocenza forse l’abbiamo perduta… Testo di Toni Thorimbert
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