Tod’s

IO DONNA SCHEMA LIBERO NERD R-EVOLUTION

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Nerd R-Evolution. If we Google “Nerd”: “A young man, who is insignificant and not attractive, that repairs his lacking attractiveness with an obsessive passion and a great tendency for new technologies”. There are several theories about the etymology of the word “nerd”: we only know that it was coined in the UK around the 50s. It was used at first with derogatory meaning. But during the decades, being a nerd has become a style. It initially was that style for brains, a bit losers, that became cool thanks to Mark Zuckerberg and Steve Jobs. Now, the nerd look has evolved: from the minimal T-shirt, jeans and sneakers of the past, today the nerd is also a businessman dressed with formal tailored classic.

IO DONNA SCHEMA LIBERO PELLE DI SERPENTE

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Snakeskin. Edoardo Purgatori is a roman actor. He was born in 1989, from german mother and italian father (Andrea Purgatori, screenwriter and journalist). He starts his career in theatres. His debut in a tv series is in 1997, but he doesn’t give up the stage, where he acts in italian, english (The Glass Menagerie and The Shape of Things) and german. He has already acted in a dozen of movies. We’ve worked with Edoardo for several fashion shootings. He’s a sensitive, polite, determined man. He owns such a natural elegance, that he can wear a snake jacket and a pair of jeans without looking like a naff (this was the risk). But follow my advice: wear leather with finer fabrics. Not with jeans, absolutely not total leather. Unless you have the appeal of Brando (do you remember The Fugitive Kind, 1959?) or Edoardo Purgatori, indeed. The actor Edoardo Purgatori in a picture of Luigi Miano for Max (2010). 

SCHEMA LIBERO FORI IMPERIALI

Imperial holes. The brogue’s upper was originally drilled for “technical” reasons. Holes helped to keep the shoe dry in case of rain or, vice versa, cool in summer. Today there are completely different devices: leather is processed in order to become actually waterproof. However, that early device is now a distinctive and ornamental sign. The brogue, born three centuries ago, lost quickly its original purpose, utilitarian and sporty, becoming an iconic accessory. Legend has it that Edward VII – King of Great Britain, Ireland and Emperor of India (for only one year, in 1936) – was the first one, as a prince, to sanction the swallowtail lace up shoes, wearing them during a formal event. Custom-made brogues by Paul Smith Personal Service. 

MILANO MODA UOMO SPRING/SUMMER 2015 GIORNO 2

BOTTEGA VENETA


Sobrietà totale. Il mix perfetto tra una sensualità sottile e uno sport/chic di estremo lusso disegnato da Tomas Maier convince e strappa l’applauso.

ICEBERG


Modestia a parte…avevo visto giusto: Federico Curradi é veramente bravo: Iceberg ha riconquistato una collocazione ben precisa nel panorama del menswear. La sfilata é “gentile” e maschile, raffinata e coerente. Bravo.

GUGLIELMO CAPONE


Dal mood avvolgente presentato a gennaio, a tutt’altro spirito; più fresco e agile. Alta qualità nella mischia di certi tessuti: il soprabito è in lino e chiffon.

BOGLIOLI


Sobriamente modaiola: la collezione centra lo stile e il gusto di un uomo contemporaneo che, al classico, chiede una marcia in più.

SALVATORE FERRAGAMO


Massimiliano Giornetti per Ferragamo: dietro-front. Ritorna con i piedi per terra e – dopo aver testato il suo talento con una sfilata che esplorava il mondo dello sport (gennaio 2014) – fa un passo indietro, e disegna una collezione più consona all’heritage del brand.

MARNI


Geometrica, lineare, astratta. I disegni a blocchi e strisce di colore a contrasto, si ripetono in tutta la collezione, dall’abbigliamento agli accessori: bellissimi gli zaini.

SERGIO ROSSI

Optical Retró e Sneaker Cult.

CALVIN KLEIN

Bellissimo casting e collezione piacevole e portabile, soprattutto i giubbotti in pelle trapuntata con il cappuccio foderato in tessuto colorato. Molto sensuale.

TOD’S

Andrea Incontri firma ufficialmente il primo Total Look di Tod’s. Una lunga storia di accessori che – oggi – si completa con l’abbigliamento. La collezione é persuasiva, accattivante: uno chic molto maschile.

BALLY

Pablo Coppola, già a capo della direzione creativa degli accessori uomo del brand svizzero, prima ancora responsabile accessori per Tom Ford, debutta come creative director di Bally con una bella collezione di Total Look.

JIL SANDER

Strategicamente concepita come una collezione “di passaggio”, ruota intorno al trend imperativo di questa edizione della MFW: sport/classic/fashion.

PRADA

Sperimentazione ed evoluzione del formale secondo Miuccia Prada. Alla base di tutto, semplicità e concretezza, che puntano al ripescaggio della memoria storica della tradizione del guardaroba maschile. Come? Per esempio esasperando le caratteristiche chiave dell’abito (le cuciture vistosamente impunturate a contrasto) e mettendo in risalto la “banale” bellezza di un pullover beige con il pantalone blu notte.

MONCLER GAMME BLEU

Un altro eccellente lavoro di Thom Browne. Se lo styling vi pare eccessivo, cercate di immaginare i capi uno ad uno, “smembrati” dalla presentazione multi strato. Bellissima.

ANTONIO MARRAS

Il formale incontra il calcio, una collezione dedicata a Gigi Riva. Un melange tra sport e sartorialità, arricchito da stampe, tessuti lucenti,colori accesi e da bellissimi accessori.

DAKS

Geometrie in tutte le forme, stampate, in trama e a rilievo. Le vestibilità si asciugano quasi come una seconda pelle.

CARUSO

Caruso presenta “Supernatural Man”, la collezione SS 2015 ideata dal lifestyler Sergio Colantuoni. Questi abiti saranno disponibili soltanto nei flagship del Brand, e si distingueranno grazie ad una speciale etichetta: “CARUSOperCARUSO”. L’intento (riuscito in pieno), è quello di esprimere  la quintessenza dell’impegno profuso nella loro realizzazione: tutta la sapienza sartoriale di Caruso in un abito.

SANTONI

Stringate di pelle bicolore intrecciata emergono in una collezione dove i classici modelli sono rivisti in lavorazioni e dettagli imprevisti come suole alte e pelli traforate.

SCHEMA LIBERO IL LOGO, QUESTO CONOSCIUTO

The logo, this well-known. Tom Ford even “drew” the G of Gucci on the most intimate part of the model. The sharp journalist Natalia Aspesi didn’t come forward with positive or negative comments, but she declared, lapidary: “Tom Ford has found the G-spot”. But that was an adv. What happens if the mere mortal, not a mannequin or a celebrity, completely primps with logos, randomly and everywhere? “Logoed” garments, especially for men, are fairly dangerous: it’s easy to drift into vulgarity, and to show a lack of personality. A completely different matter when the logo is shown in a moderate way and when it appears only once in the outfit, for example on the belt buckle, or on the briefcase, maybe on a leather or metal bracelet. To sum up, style is recognisable also in sobriety and good taste used to show the “object of desire”. In this case, the logo is welcome. The initials of Louis Vuitton carved in stone (project of Barthélémy & Griño).