prada

SCHEMA LIBERO ROCK’N SOFT

This week we attempt an impossible mission. We’ll try to put together two opposite styles, but with music in common. The cover of the LP by Fabrizio De Andrè and PFM, of 1979, that I found in the book Pop life: a life on the cover by the art director Luciano Tallarini, recalls the pictures by Hedi Slimane. Not for the technique – Slimane’s black&white is very defined and the lights are sharp – but the guitar and the “raw” set make us think about his shoots dedicated to pop-rock stars. Our try is to mix, through menswear, the radical mood belonging to both categories: the aggressive one, from the leather rock world, with the softer and anticonformistic one, from the 70s songwriters, from De Andrè to James Taylor. The coexistence gives birth to a new outcome that redefines these getups placing them in a more modern setting. The cover of “In concert”, album by Fabrizio De Andrè with Premiata Forneria Marconi (1979).

MILANO MODA UOMO FALL/WINTER 2014-2015 GIORNO 2

BOTTEGA VENETA

Collezione di ispirazione nettamente sportiva eppure super-sofisticata. C’è da giurare che uno dei principali  “must have” di stagione saranno i giubbotti cortissimi che si avvitano sopra la cintura grazie ad un alto e stretto bordo in maglia di lana a coste. Bella anche maglieria e cappotti verde militare.

 

ICEBERG

Urbana, “Agile”, Pratica e Fashion. Nuova vita per Iceberg: inversione di tendenza, dal colore delle ultime edizioni al New Black.

 

GUGLIELMO CAPONE

Un grande ritorno: Capone is back! Che dire? Che mi comprerei praticamente tutto. Lascio che siano le mie foto a parlare. Una bellissima sfilata, davvero Splendida.

 

SALVATORE FERRAGAMO

Magia del colore che si fonde con le tinte base classiche, marrone, ottanio, blu, petrolio. Avvolgente e calda. In sintesi una collezione Fashion/Metropolitana molto bella.

 

CALVIN KLEIN

Il “ragazzo” di Zucchelli é cresciuto. Una bella collezione che si rivolge a giovani uomini moderni e chic. Il brand interrompe – per sempre o no, questo lo vedremo – un passato prossimo fatto di colore e neoprene, e passa più saggiamente ad uno stile elegante e soprattutto a forme molto morbide, in modo particolare nei pantaloni.

 

BALLY

Il brand svizzero ribadisce il posizionamento nell’area moda maschile del lusso. Lusso con la maiuscola, anche nella confezione dei capispalla e della maglieria. Rispetto all’ultima collezione, l’A/I 2014 affranca  in grande stile un concetto di total look in piena sintonia con la pelletteria – calzature e borse – che è il DNA originale di Bally.

 

SANTONI

Una collezione che nelle zone più Fashion trae ispirazione dagli anni ’70. Lusso Impeccabile e Aristocratico.

 

MISSONI

Hippy. Missoni guarda al mondo giovanile del periodo ’60/’70, e costruisce una collezione che non si basa solo sulla maglieria: anche giubbotti e abiti in stoffa. I colori delle lavorazioni jacquard sono più soft.

 

CARUSO

“Nell’era del “dubbio” l’intuizione è più forte della “regola”. Sergio Colantuoni sottolinea l’importanza di sentirsi al centro di se stessi. La sua collezione per Caruso trasmette – infatti – un gusto romantico e intimistico. Meravigliosa davvero.

 

BOGLIOLI

Anni Sessanta in tessuti e forme. Trench foderati e abiti tre pezzi. Colori autunnali ed estetica made in Milano. (testo di Luca Roscini)

 

JIMMY CHOO

L’elite British si da al rock’n’roll anni Settanta passando per l’estetica dandy: slipper lavorate, animalier, argentate. Stelle decorano le suole che per la sera diventano d’oro. (testo di Luca Roscini)

 

PRADA

Una straordinaria collezione, difficile da raccontare in sintesi e soprattutto senza averla vista dal vivo. L’intuizione rimanda ad un certo stile – collocabile nell’immediato dopoguerra – quando gli uomini erano tutti “eleganti”, anche se l’Italia era in ginocchio e i mezzi  scarsi. Cosa voglio dire con questo? Certo non che i vestiti hanno un’aria “povera”, anzi: quel che suggerisco é un’emozione legata ad un uomo capace di essere raffinato grazie ad un abbinamento “sbagliato” e a un modo casuale di “mettere” gli accessori. Casuale ma ricco di esperienza e di innato buon gusto.

 

MONCLER GAMME BLEU

Thom Browne e la sua moda per Moncler: un esercizio di Styling unico. Bisognerebbe immaginare un fashion shooting di Mondino per “The Face”. Ciò premesso, é superfluo aggiungere che per comprendere la collezione – e il suo valore commerciale oltre a quello stilistico – é indispensabile “de-stratificarla” e vedere singolarmente ciascun capo.

 

PIQUADRO

Si chiama Opera la collezione pratica e colorata disegnata da Giancarlo Petriglia per Piquadro. Borse piccole e grandi trasformabili. (testo di Carlo Ortenzi)

 

PRADA ADV CAMPAIGN SS 2014. BEHIND THE SCENE IN ESCLUSIVA PER THE MEN ISSUE.

In esclusiva per i lettori di The Men Issue ecco uno scatto tratto dal backstage della campagna uomo SS 2014 di Prada, le cui immagini ufficiali sono visibili sotto. La campagna vede realizzarsi la prima collaborazione tra Annie Leibovitz e Prada; il protagonista è l’attore Dane DeHaan.

 

 

SETTE MAGAZINE EN VOGUE L’IMPERCETTIBILE MUTAMENTO DELLE FORME

The impercebtible change of shapes. The commercial success of Prada is not “only” based on the essentially classic soul of its collections, revised every season according to new trends; an update maintained thanks to very slight changes in fabrics (the patterns, from the marked checks to the weak ones), in shapes (lapels two cm wider or narrower) and in leather finishing (shoes can be made of leather in solid or fading colour). The secret of Prada stays in reaching the approval of fashionistas, but especially in extending the strongest contents of the collections to traditional menswear. “My vision of fashion is absolutely up-to-date. I want to highlight the more human and sensitive side of people. And to check on what men really want to wear. I like real, apparently normal, fashion. And for this winter I designed the perfect classic clothes of today: the perfect trousers, the perfect coat…”, so Miuccia Prada describes her “apparently normal” show. The styling re-marks an “apparently” flawed man that wears “normal” clothes. The mix of prints (micro and macro checks), the bright colour matched with the hyper-classic charcoal, the shirt with a frill that can be removed: precious details that guide men’s taste. The outcome of a brilliant creativity in ferment.

SCHEMA LIBERO REVIVAL

Revival. Chinatown is one of the best American movies of the 70s. It won the Oscar Award for the screenplay by Robert Towne but it should have deserved to win also for the direction by Roman Polanski and for the performances by Jack Nicholson and Faye Dunaway, the two main actors, and by John Huston as actor in a supporting role. This movie is 40 years old but it looks more recent: the rhythm is fast, the plot is engaging, the end leaves breathless. The love story between Evelyn and Noah takes shape in the middle of a mistery that is disclosed in the end, leaving the spectator with a bad taste and upset for a irreversible damage, that has no way out. “When it was released it was considered a new-noir; now, many years later, it could be included in the original noir movies” we read on the Chicago Sun-Times, highlighting its modernity. Even the costumes, that trace fashion of the late 30s, are up-to-date: the sunglasses with round lenses, the wide-brimmed hat, light colours in the shades of beige for the outerwear and printed ties. If you’ve never watched it, you have to. If you know it, it’s a masterpiece to rediscover. Jack Nicholson in “Chinatown”