prada

SETTE MAGAZINE EN VOGUE COME SI TRASFORMA LA PASSERELLA IN EVENTO

Fashion shows have become performances, live “narratives”. Yesterday unvarnished fashion walked the runway; today, set-up, music, lights and even invitations immediately introduce in the collection’s mood. Years ago all designers modeled in the Fair’s old location: the same halls, white walls, chairs and catwalks. Dolce & Gabbana were among the first to change location. In 1995, still in the old one, they displayed damasked for men: the idea of buying and restoring the old cinema Metropol wasn’t in their projects yet. Today, thanks to the magnificence of a (ex) movie theatre changed, by necessity, into a hall inspired by Visconti, that mediterranean romanticism is celebrated with a much more affecting intensity. Opposite feeling at Prada, able to surprising intuitions: every season her space changes scenography, and every time is a surprise: nothing shines through, not even from the invitation. In 2011, when she changed her fashion’s direction suggesting bright colours, a catwalk made of steel tubes and lighted up by neon lights. Two examples of excellence, totally opposing and totally brilliant. Above, from left, an outfit by Dolce & Gabbana (from Bazaar Uomo, 1995; ph. Rennio) and one by Prada (from max, 2011; ph. Tesh).

M 2006

2006: it was the “vinyl year”. Prada launched the trend and it was immediately cool. Photo by Johan Sandberg.

IO DONNA 2013

This week the “Get Back” doesnt’ go backward in time so much: this picture by Andrea Gandini was part of last Io Donna Male Issue, and this Prada total-look is now sold in boutiques all over the world.

MILANO FASHION WEEK SS14 – DAY TWO

 BOTTEGA VENETA
Raramente ho visto una collezione tanto sofisticata e al tempo stesso portabile e “easy”. Easy perché è fresca, agile e disinvolta. Il fit è perfetto, e i disegni che simulano l’imbastitura sono geniali.

TRUSSARDI
Tutta la collezione ruota intorno all’heritage del brand: la pelle.

ICEBERG
E’ tempo di voltare pagina; Iceberg lo ha fatto con determinazione sfilando una collezione lineare, essenziale e molto moderna.

SALVATORE FERRAGAMO
Il classico-formale lascia più spazio ad una ricerca fondata su un’idea di uomo piuttosto anti-convenzionale: “aggressivo” e più sportivo. La collezione è astutamente focalizzata sulla pelle e su un concetto di sport-deluxe.

CARUSO
Sergio Colantuoni punta su quell’eleganza pratica e raffinata che lo rappresenta. L’aspetto più straordinario di questa collezione è che il comfort non è mai nemico del garbo: un lusso under statement inarrivabile.

CALVIN KLEIN COLLECTION

Una collezione di capi essenziali, dall’abito monopetto alla camicia denim inspired, che rubano al cielo tonalità e fantasie.

VIVIENNE WESTWOOD
L’immaginario di Westwood è complesso e affascinante. L’irriverenza caratteristica del suo stile non si smentisce – quasi – mai, dimostrando di saper evolvere, pur mantenendo i suoi codici.

MISSONI
Questa sfilata mette d’accordo i puristi dello stile Missoni e chi – dal brand – si aspetta una maggiore contemporaneità. Francamente: mi piacerebbe che tanti uomini si vestissero così. In questa collezione ci sono spessore, intelligenza, tanta passione e infinita esperienza.

 DAKS
Atmosfere anni venti da Grande Gatsby.

PRADA
Penso che nessuno sia capace di trasformare qualcosa di kitsch (come le stampe tropicali) nel suo esatto contrario come sa fare Prada e, questo, è uno dei suoi maggiori punti di forza. Lo shape dei pantaloni che si allarga sotto giacche o giubbotti non esageratamente asciutti, rimodella la silouhette ed ecco che nasce una nuova, rassicurante eleganza.

ROBERTO CAVALLI
Il “gentlemen club” di Cavalli continua il suo percorso iniziato a gennaio con l’autunno/inverno. Gentiluomo ma con molta grinta e una gran coscienza di sé e una discreta forma di autocompiacimento: che non ha mai fatto del male a nessuno.

SCHEMA LIBERO CAMPIONI DI ELEGANZA


The classiest ones are the Parisians (fashion was born in France after all), followed by the English. Parisians are naturally elegant, it’s perceivable from a distance… a part from the odd habit of wearing socks with little hearts or Mickey Mouse’s face printed on them. English men fall into these two categories: the classic-conservative and the trendy, The trendy ones are often confused about fashion and they end up overdoing it. Italians have a good reputation abroad, they say we are the most elegant. It’s not true, it’s only due to the fact we’ve got the greatest designers , the best tailors, the most beautiful fabrics, besides italian textile industies are top manufacturing companies.That’s all. What about Americans? They are not on the list. On the right John Steven in 1957, one of the most influential figures within the British menswear industry of the 60s and inventor of Carnaby Street, picture from the volume “Sharp Suits” by Eric Musgrave – Edizioni Pavillion.