SETTE MAGAZINE EN VOGUE GLI ACCESSORI CONTRO L’ANONIMATO
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Divergent thinking. Wide trousers with turn-up, maybe intentionally turned on a leg for this picture, pullover with a wide oval neckline worn on the bare skin, watch with a round clock face, penny loafers and…white, short socks. The etiquette of menswear has very strict rules, and one of them is about socks: they mustn’t be white nor short. But history of fashion and style icons prove just the opposite. The picture we are talking about is from 1951. More than sixty years have passed by, but this is here, flawless, to show us that the charm of some men and of a certain movie iconography is timeless. Is breaking the rules a luxury allowed only to movie, literature and art stars? Maybe. But the temptation to revalue that casual-chic look, which is so “imperfect” in its elegance, is really strong: try to add some garments, to set the tone of the outfit, and see if it works. Gene Kelly in 1951, picture by Alfred Eisenstaedt.
Il menswear formale viene spesso ingiustamente associato ai soliti colori classici e a poche, rigide, fantasie. Nella medietà comune, non si scappa dall’abbinamento abito antracite/camicia bianca/cravatta microfantasia, nemmeno nella bella stagione. In realtà bastano pochi accorgimenti per svecchiare il solito trinomio giacca-camicia-cravatta; in queste foto, vedete tre proposte rigorosamente Made in Italy. Uno dei colori della p/e 2014 é il bordeaux, ricorrente nella maggior parte delle collezioni soprattutto nella versione del completo dal taglio classico. Quello di Zegna e’ in un morbidissimo mix lana e seta, da indossare con camicia in cotone a microdisegni geometrici e cravatta di seta jacquard, per un effetto optical molto discreto. Caruso – più allineato agli standard tradizionali – presenta un abito, un tre pezzi blu notte con una leggera gessatura, ma abbinato a una camicia azzurro cielo con impunture, e una cravatta in seta a piccoli cerchi; i bottoni chiari del panciotto e il tessuto utilizzato, che ricrea un effetto simile al denim, danno un’aria più fresca e contemporanea al look. Più la stagione e’ calda più si cerca la leggerezza, anche nel colore: una soluzione è quella dell’abito doppiopetto – ma in lino e dunque più arioso – di Lardini, presentata con una camicia dal colletto molto piccolo e una cravatta in tinta, entrambe in maglia di seta.
Foto di Decabibò
Styling e testo di Angelica Pianarosa
Ha collaborato Giovanni de Ruvo
Nelle foto, da sinistra, i look di: Ermenegildo Zegna, Lardini, Caruso
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Functioning chic. “You have to suffer to be beautiful”. True? False? The truth lies in the middle. This slogan was coined by the USA clothing company Clipper Craft in 1960. It was surely incisive, but menswear, then, was so far to adopt fabrics and treatments apt to make classic wear practical and comfortable. Today this is possible, but we must distinguish between comfort and sloppiness: with sweatshirt and oversized jackets – unless you are under 18 – you’ll look like homeless. In hyper-traditional clothing, the sartorial one, it’s difficult (but not impossible) to find a match point between elegance and practicality. As an alternative, there’s a world too much hastily described as “casual” that, on the contrary, is chic and functioning at the same time. Look at the outfits I suggest you. They’re only one thousandth of what you can find in stores and represent a synthesis between classic, newness and comfort. Advertising of the USA clothing company Clipper Craft (1960).
Il cappotto: capo irrinunciabile per la stagione invernale, si erge con classe e fierezza in mezzo a una moltitudine di piumini e giacconi informi. Quest’anno é stato proposto in tutte le salse, ma è forte il ritorno al classico, nelle linee e nei colori; non manca mai però un elemento prezioso, che sia il tessuto, la texture oppure un collo di pelliccia. Da abbinare a capi semplici ma ricercati, come un morbido pull a trecce e un pantalone in lana animato da un motivo Principe di Galles. La grande eleganza contro il grande freddo.
Foto di Decabibò
Styling e testo di Angelica Pianarosa
Ha collaborato Gioele Panedda
Nelle foto, da sinistra in senso orario, i cappotti di: Ermenegildo Zegna Couture, Corneliani, Brioni, Lardini.
Per tutte le foto: dolcevita in lana Gant, pantaloni in lana stampata Trussardi, guanti in pelle Triumph.