STYLE MAGAZINE 2014
The set and the cinematographic lights, the pose and the suit (Lardini) remind us of the pictures of the stars of the 40s by Elisa Luxardo (Dario Argento’s mother). Ph. Luigi Miano, Styling Luca Roscini. Model James Smith.
The set and the cinematographic lights, the pose and the suit (Lardini) remind us of the pictures of the stars of the 40s by Elisa Luxardo (Dario Argento’s mother). Ph. Luigi Miano, Styling Luca Roscini. Model James Smith.
Test-Portrait of Luca Argentero shot by Rankin during the making of STYLE FASHION ISSUE #1. Styling Alessandro Calascibetta; the grooming by Johnnie Biles is inspired by the hairstyles of Rodolfo Valentino. Lardini total look.
Showroom Lardini
Sapete da dove provengono gli abiti e le scarpe che indossate? Siete certi della tracciabilità di pantaloni, capispalla, T-shirt? La risposta nella stragrande parte dei casi è no. Perchè questo dato spesso è considerato di nessun interesse, un elemento che non merita alcun approfondimento. Invece, ad un più attento ragionamento, si rivela un elemento importante sia dal punto di vista strettamente etico sia da quello ecologico. Conoscere con sicurezza da dove vengono gli abiti che si hanno addosso significa sia potere fronteggiare velocemente casi di allergie ai tessuti sia di potersi rendere conto se al prezzo dell’oggetto acquistato corrisponde un effettivo valore. Infatti, un conto è comprare una giacca termosaldata fabbricata in Asia, un conto è pagare un capo artigianale italiano; se la cifra versata è la stessa, sono molti gli elementi che non convincono; la spesa, se alta, nel caso del capo estero è iniqua. Un prodotto italiano offre concrete garanzie di essere stato eseguito seguendo le leggi, utilizzando materiale non tossico, impiegando lavoro adulto. Il resto? Spesso rimanda a paghe irrisorie, colle o fissatori pericolosi, sfruttamento dell’essere umano spesso dei minori, sfruttamento del territorio. Oggi i consumatori moderni apprezzano sempre di più di acquistare vestiti fabbricati senza commettere ingiustizie o reati e sempre maggiormente richiedono informazioni sulla provenienza dei prodotti. E anche in Italia la nuova mentalità si va affermando. Un azienda come Lardini – per non citarne che una – utilizza solo stoffe italiane per i capi maschili ricreandole in alcuni casi su antichi disegni d’archivio e alleggerendole (specie le lane) per formare abiti di taglio e leggerezza contemporanei. Le asole sono fatte a mano e un sarto attacca le maniche. Tutto il processo produttivo – dall’ideazione alla messa a punto – è italiano e rintracciabile passo a passo. La novità? Il ritorno dell’ecologico crine nell’imbottitura della spalla. Un dettaglio che fa la differenza e che è un passo avanti verso un prodotto tutto ecocompatibile. Luisa Ciuni
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In double-breasted. This week’s picture is a frame of the movie I believe in you, set in London during the postwar period. The main character wears with self-confidence the double-breasted jacket, that way of dress of the gangsters typical of the late 40s, that oriented the fashion of great designers such as Armani and Versace. The gangster figure – from Scarface (the original one, directed by Howard Hawks in 1932) to Borsalino, Chinatown and dozens of other popular movies – has a particular appeal that in the collective consciousness refers to a specific style. Today the double-breasted lasts and is the guarantor of an elegant and refined, not necessarily too formal, attire. The lapels are shawl or peak, but narrower than then. To respect the proportions, the shirt has to have a little collar. The same for the tie. A frame from the movie I believe in you, 1952
The belt over the cardigan. Wearing a sweater inside the trousers could be a little eccentric, but is not a folly: in the early 1900s our great-grandfathers used to do it. A century has passed by from this shot by Lartigue, but look at how modern are the subjects. The final result of the look I suggest to you will give a old-fashioned effect and, so, why don’t emphasize the vintage taste? The – single breasted – jacket if in plain colour has to be made of a rough fabric like the wool-crepe, otherwise of a printed fabric like Glencheck or vichy; the shirt has to have a little collar and light tone on tone stripes, the tie will be perfect if knitted. The cardigan, the protagonist, has to be thin, made of wool or cashmere. The belt? Matching the outfit and with a little buckle, not to attract too much attention on the waist. And, finally, the trousers: with pleats. Picture by James Henry Lartigue from the book Chic, le Sport! (Actes Sud/Hermès)