lanvin

PARIGI: LANVIN, Y-3, PAUL SMITH, SAINT LAURENT PARIS

LANVIN

Sfilata Straordinaria. Una collezione che merita di essere vista e rivista; e analizzata con attenzione. Uno stesso uomo, due anime. La sfilata é come “spezzata” in due zone circoscritte da contorni molto nitidi: la prima parte é più elegante e decostruita, décontracte come direbbero i francesi, dove i cappotti e i soprabiti sono realizzati con tagli asimmetrici incredibili, accompagnati da lunghissime sciarpe in lana spessa e grossa. La seconda parte, invece, fa rivivere gli anni ’80, con stampe colore flash/geometriche su fondo scuro, in modo particolare sulle cravatte e sulle camicie; chi rammenta la Punch di Stefano Ottina, ritroverà in questi dettagli di Lanvin, quello stesso movimento stilistico. Molti i capispalla in pelle, nera o fucsia: sono già tendenza. Un esempio di creatività e di libertà di pensiero applicate alla Moda di rara eccellenza.

Y-3

Moda Tech/Sport. La grande differenza di oggi rispetto allo sportswear-techno introdotto negli anni ’90, è che la commistione tra i due generi – adesso – è un’amalgama finemente sintonizzata; in sintesi, i tessuti performanti che derivano dall’abbigliamento sport, si fondono con le stoffe e il look diventa più moda, più dolce e più elegante. Bella collezione, firmata da Yohij Yamamoto per Adidas.

PAUL SMITH

Paul Smith ripesca un trend dimenticato da un bel pezzo: l’etnico. Lo interpreta a modo suo, naturalmente. La collezione riprende – su alcuni capi e accessori – i motivi dei tappeti dell’Africa del nord e del medio Oriente. Non é un esercizio di stile didascalico, ovvio: Sir Smith propone un etnico-rock, ravvivando le tinte calde dei paletot e delle mantelle, con camicie, maglie e calzature decorate da paillettes e lurex. Le catene, lunghe e piene di ciondoli, rimandano ai bijoux in voga negli anni ’70: ne venderà a palate. Una collezione Speciale, Completa. Di grande impatto.

SAINT LAURENT PARIS

Negli anni ’90 Slimane aveva disegnato poche ma indimenticabili collezioni per Yves Saint Laurent Homme, siamo in pochi a ricordarcene: era una moda sublime, elegantissima, totalmente innovativa. Assolutamente up to date per l’epoca. Slimane, però, resta anche per questa stagione “aggrappato” alla cifra stilistica del “suo” Dior Homme. Anche stavolta, grande aspettativa e budget importanti: invito costosissimo, location e show faraonici. Nessuna novità nella collezione, creata sullo stereotipo maschile caro allo stilista: jeans in pelle o tessuto aderentissimi, chiodo in nappa e le immancabili sciarpe street-style in lana scozzese. Una zona della sfilata, però, si differenzia per tagli e volumi; è evidentemente ispirata al movimento “zazou”; braghe corte e larghe e giacche e cappotti oversize. Molto interessanti anche i tweed e alcune stampe neo-op.

PARIS FASHION WEEK SS14 – PART THREE

LANVIN

La sfilata di Lanvin manda un messaggio nitido: mette in scena due anime dello stesso uomo, un uomo che desidera una moda-couture, realizzata con tagli di chirurgica perfezione, geometrica e affilata. Ed è il medesimo uomo che, di notte, veste giubbotti corti e neri, e li abbina a camicie e canotte d’effetto catarifrangente: ambiguo e affascinante, una sintesi tra Helmut Berger di “La caduta degli déi” e Anthony Perkins di “Psycho”.

HERMÈS

Mastice, ferro, azzurro chiaro: i colori sono  pallidi e polverosi. Lo styling dégagée da vita ad una  collezione delicata: le maniche arrotolate, i cotoni sgualciti o lavorati in rilievo, “croccanti”, restituiscono una freschezza che alleggerisce l’aria  impettita di chi si prende troppo sul serio. Le giacche destrutturate vestono con garbo e proporzioni perfette, un uomo che ha voglia di stare  bene con gli abiti che indossa. Un uomo che ha il giusto rapporto con la moda. Ossia: la ama ma non la subisce.

PAUL SMITH

Rosa Dandy e Rock Sartoriale. Dalla collezione emerge una leggerezza che da sollievo: ho ritrovato  un’aria anni ’60, mi ha ricordato David Hemmings in “Blow-Up”, e l’attitudine scanzonata ma chic delle Band dell’epoca. L’idea di accostare  un capo rock/moto come il “chiodo” leather nero con il pantalone in grisaglia in puro stile british, avvicina due mondi apparentemente lontani: un modo nuovo di proporre  la moda.

PREVIEW MAX APRIL ISSUE

STYLE MAGAZINE 2011

The extraordinary remake of the “perfecto”, re-invented in bast fabric by Lanvin. Photo by Andrea Gandini

PARIS FASHION WEEK – DAY 3

RAF SIMONS
Gabardine croccante e imbottito e flanelle che sembrano ruvide, ma al tatto sono morbide. Colori accesi, contrasti e dettagli “importanti”. Le forme dei cappotti sono ad “A”.

SACAI
La collezione è frutto di un lavoro di ricerca sulle stoffe, ricercate e “vissute”. Bellissimo lo styling.

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