Rupe

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Di Piazza è un’artista che ama rappresentare paesaggi fantastici ricchi di vegetazione e di animali onirici. Dopo la formazione all’Accademia d’Arte di Urbino, si dedica a grandi dipinti ad olio che rappresentano scene surreali ricche di vegetazione, foreste rigogliose, spirali di fumo vulcanico, isole che fluttuano nel cielo e intense luci solari. Protagonisti delle sue opere uniche sono spesso, nel centro del canvas, grandi teste di animali galleggianti che, se osservate attentamente, rivelano delicati e precisi paesaggi in miniatura. I dipinti di Fulvio di Piazza sono stati definiti da Artforum “un primo esempio di horror vacui”, termine con cui si definisce il riempimento di un’opera d’arte con minuziosi particolari. Prediligendo i colori scuri e l’abbondanza di vorticose nubi, questo artista viene spesso interpretato come pessimista. Lui stesso ha infatti dichiarato che le sue opere sono un rappresentazione surreale ispirata ai trattati politici ed economici del teorista Jeremy Rifkin in particolare nel suo libro Entropy (1980). Le sue opere sono presenti nelle più prestigiose gallerie d’arte internazionali, ha esposto a Colonia, New York e Los Angeles.

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Basquiat 5AM

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Ci sono persone che hanno vissuto vite straordinarie e che hanno storie incredibili da raccontare. Persone che hanno trasformato le loro professioni in stili di vita. Edo Bertoglio è una di queste. Un fotografo che ha catturato un periodo storico di cambiamenti sociali, che hanno modificato profondamente il mondo dell’arte a New York tra gli anni Settanta e Ottanta. Edo Bertoglio è sempre stato affascinato dai volti, una persona che si innamora ogni secondo di un profilo, dell’arco di un sopracciglio o di un’espressione. La sua intera carriera artistica è costellata di ritratti sin dal momento in cui approda nella New York degli anni Settanta e fa il suo ingresso nella comunità artistica che ruota attorno alla Factory di Andy Wharol e al rinomato magazine Interview. Fotografie che immortalano i protagonisti della scena artistica di quel periodo come l’amico e collega Jean-Michel Basquiat o la cantante Debbie Harry dei Blondie e Madonna. Il desiderio o il bisogno di catturare un viso e congelare nel tempo ciò che esso impersona ed evoca accompagnano Edo dalle scene dei Club newyorkesi degli anni Ottanta fino alle bellezze senza tempo dei giorni nostri. Ammira i suoi ritratti su Kooness.com

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Shepard Fairey, meglio noto come OBEY,è uno dei più famosi street artist americani, diventato uno degli artisti più influenti della scena contemporanea dopo aver realizzato il simbolo della campagna elettorale di Barack Obama nel 2008. È di OBEY infatti l’immagine stilizzata in quadricromia del presidente degli Stati Uniti sovrapposta alla scritta Hope (speranza) e definita dal critico d’arte del New Yorker, Peter Schjeldahl, «la più efficace illustrazione politica americana dai tempi dello Zio Sam». Il codice artistico che Shepard usa è quello classico dell’arte urbana, una sorta di parodia e protesta, l’esatto contrario del messaggio pubblicitario, anche se, poi, ha finito per pubblicizzare tanti performer di strada grazie alla sua tecnica unica di stencil, collage e pittura. Dopo il grande successo della mostra di Napoli, OBEY sbarca a Detroit con Printed Matters, una mostra organizzata dalla Library Street Collective, che segna il suo ritorno in città dopo decenni. La mostra presenta una serie di opere che raccontano la sua evoluzione stilistica e l’importanza della stampa nei suoi lavori attraverso un’esposizione di opere stampate su carta, legno e collage. Dal 22 maggio al 15 agosto. Vedi Shepard Fairey su Kooness.com

Shepard Fairey, aka OBEY, … Continua a leggere →

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La ricerca fotografica di Fabiano Parisi si concentra su siti abbandonati e marginali, sulle strutture architettoniche prive di presenza umana, congelate nel passato ma ancora capaci di raccontare una storia. Il mondo che non vedo è il progetto fotografico nel quale l’artista cattura, con il suo stile personale, luoghi abbandonati e remoti. Fabiano lavora a questo progetto dal 2007, aspira a creare nello spettatore un senso di stupore, facendo leva sulla sua capacità di trasformare le rovine e la desolazione in elementi di misteriosa bellezza. Parisi presta attenzione a ogni dettaglio della produzione fotografica, ogni sua fotografia infatti viene stampata da lui in persona. Le opere di Fabiano hanno partecipato alle più importanti fiere internazionali. Gli sono state dedicate molte mostre personali, la più recente presso il PULSE di New York nel 2015. Tra le prossime esposizioni potrete trovarlo ad “ART 15 London’s Global Art Fair” presso lo stand della Galleria Diana Lowenstein di Miami da Giovedì 21 a Sabato 23 Maggio. Vedi Fabiano Parisi su Kooness.com

Fabiano Parisi – The world I do not see.  … Continua a leggere →

Edo Bertoglio, Basquiat 5th Street. Fotografia. 46 x 38.5 cm

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Una selezione di alcune opere disponibili su Kooness.com

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