CORNELIANI
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Punta sul blu navy e sul grigio chiaro. Le forme sono asciutte e i tagli rigorosi, ma suadenti. Una tra le sue collezioni più raffinate.
ERMENEGILDO ZEGNA
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Superba. Nei tagli, nello stile, nello styling e nelle stoffe. Pilati prende una direzione che si allontana un poco dalla prima collezione: punta meno sul classico/tradizionale e volge lo sguardo ad uno stile geometrico e solido, con particolare predilezione verso un classico/sportivo che – in alcuni capi – ricorda il meglio delle sue sfilate per Yves Saint Laurent.
JULIAN ZIGERLI
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Interessante. Se dovessi attribuirgli il rilancio di una grande maison che al momento non ha un direttore creativo, scommetterei su Jil Sander. Bravo.
COSTUME NATIONAL HOMME
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Abiti con forme morbide, maglieria in cashmere e mohair, blazer sovrapposti, lunghi paletot sagomati e fluidi: blu, grigio. Tinte classiche: pochi i punti di colore, saggiamente dosati per spezzare la monocromia. E’ stata la sorpresa della prima giornata di MFW: Ennio Capasa rivede il suo stile a favore di una moda molto moderna, ma su base tradizionale. Addio rock. Bellissima.
DOLCE & GABBANA
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L’ispirazione della collezione – o almeno di una parte di essa – è tratta dai Re normanni, che conquistarono la Sicilia nel 1061. E questo accontenta le “aspettative fashion”, le accontenta appieno, alla faccia di chi dice che la moda maschile non c’è più. La zona del classico questa volta è più affusolata e strong del solito. Lo è perché Dolce & Gabbana abbandona – almeno per il momento – il consueto abito nero con camicia immacolata e cravatta scura e sceglie i toni del blu e del grigio, abbinandoli a camicie bordeaux, verdi e marroni. La maglieria, ricamata ad effetto armatura, è più ricca che mai. Dietro questa collezione, c’è un lavoro immenso. Encomiabile.
MSGM
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Molto street. Grafismi pop di gusto anni ottanta mixati al tartan, all’oro lucente el camouflage.
JIL SANDER
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Una bella sfilata in un momento di transizione per il brand. La signora ha lasciato da poco ma la collezione rispetta il suo codice estetico/culturale: il suo team ha svolto un ottimo lavoro. Pulita, sofisticata, completa, senza impennate. Come era giusto che fosse.
LES HOMMES
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Una bella dimostrazione: Les Hommes mantiene egregiamente i suoi punti di riferimento – come il knitwear lavorato e le stampe originali – ma con uno sguardo contemporaneo e più attento anche alle esigenze di un pubblico tradizionale.
JOHN VARVATOS
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Classico/Rock o Rock/Classico? Gli abiti sono belli, la parte più strong anche. Due collezioni in una. Speciale.
HOGAN
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Una bella sorpresa. Look quasi totali: oltre alle calzature e alle borse, Hogan completa la collezione – questa volta in modo davvero convincente – con bellissimi capispalla sport/chic, felpe e perfino foulard in lana.
UMAN
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Collezione di rara bellezza e raffinatezza. La maglieria è lavorata con innovazione e un gusto originalissimo che rimanda ad un passato che piace, un passato al quale siamo tutti affezionati. I capispalla e il resto, sono sviluppati con grande maestria grazie a fantastiche lane, flanelle e cashmere.
VERSACE
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Forza e opulenza. Sfarzo e Vanitas. Il carattere della collezione riconferma anche questa volta l’iconografia e il DNA della sua storia, ma aggiunge uno sforzo notevole nella costruzione di un concetto sartoriale, che per Versace, è piuttosto inedito.