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SCHEMA LIBERO SHORT SHIRT

Legend has it that Tom Ford dismissed out of hand one of his team’s designers due to his suggestion to include a short-sleeved shirt in the s/s collection. Actually, it’s not a really loved garment. Because it mustn’t be worn under the blazer (the cuff must always appear from the jacket’s sleeves), and it requires, in theory, tapered arms, that only a few have. But in the 40s and 50s it was in fashion, among style icons too. Well, this year the short-sleeved shirt is back: with floral/tropical prints, made of silk and viscose or cotton and linen. In the first case, it’s soft and fluid, suitable for an eccentric, young and self-confident man; in the second case, more “rigid”, suitable for both young and adults. Frank Sinatra at Lewisohn Stadium in NY, in 1943.

MILANO MODA UOMO FALL/WINTER 2014-2015 GIORNO 3

ANDREA POMPILIO

Pompilio introduce un classico/sportivo che fino ad ora non aveva contemplato nelle sue collezioni passate. Parka, paletot, giubbotti e bomber in flanella si mischiano ad uno styling “a strati” giocato su lunghezze e sovrapposizioni.

EMPORIO ARMANI

Total Grey. Velours, Astrakan, Flanelle (é la stagione della flanella). Shapes; non c’è via di mezzo, morbide e ampie o super asciutte e striminzite.

PORTS 1961

Ritorno alla grande del primissimo Ports1961. Simmetrica, Algida, Sofisticata. Il trait-d’union tra sartoriale e sportivo é perfettamente sinergico; la compattezza delle stoffe e la qualità dei trattamenti tech é di assoluta attualità. La collezione é in sintesi molto pulita e molto elegante: piacerà.

GUCCI

Come è successo anche ad altri colleghi in questa Milano Fashion Week, anche Frida Giannini cambia direzione. La “svolta” è evidente finanche nel grooming ma soprattutto nel casting: il cambio è radicale, dagli indossatori “belli veri” Gucci passa ad un genere di uomo più emaciato e più “street”. Naturalmente anche la moda subisce una metamorfosi: via i colori violenti, le stampe, e i pellami ricamati della stagioni passate. Lo stile di Gucci – in questa sfilata – è nettamente mutato: più urbano e meno vistoso.

ETRO

Un’omaggio alla sartoria e alle persone che vi si dedicano anima e corpo, fatte sfilare in passerella da Kean Etro. Abiti, gilet, cappotti dai tagli rigorosi e asciutti, nei colori e nelle fantasie che hanno reso la maison famosa nel mondo. (testo di Angelica Pianarosa)

TOD’S

Il gruppo investe sul total look. Un’ottima idea: l’abbigliamento complementare agli accessori, racconta lo stile del “mondo” Tod’s con una collezione che punta in alto. Con successo.

PIACENZA CASHMERE

Filati morbidissimi e iperpreziosi, come il baby lama e il jersey di cashmere, valorizzati da lavorazioni tridimensionali e sovrapposizioni. Bello il cardigan in lana grossa melange o con checks in rilievo. (testo di Angelica Pianarosa)

ANDREA INCONTRI

“Torna la moda portabile”. Oppure “L’uomo vuole il Classico”. I titoli dei giornali dicono sempre così, ogni stagione, anche quando non é vero; forse per “tranquillizzare” l’Italia bacchettona, che – si presume erroneamente – é quella che spende di più. Invece la moda maschile sta vivendo un periodo d’oro e i nuovi consumatori hanno voglia di svoltare. Andrea Incontri mira dritto al cuore di una generazione di uomini “nuovi”, che amano sì il menswear classico, ma che desiderano svecchiarlo. Quindi perché no un blazer rosso o un bomber multitasking in panno blu/denim? Pantaloni a vita alta, paletot cammello da abbinare a felpe grigio ferro? Questa collezione di Incontri ha un’anima fresca, un carattere preciso ed é ricca di charme. Davvero Bellissima.

CANALI

Una vera rivoluzione: Canali dice addio ad una moda solida e ben confezionata, che – però – ha fatto il suo tempo. Si respira un’aria di Grande Cambiamento. Il taglio con il passato è netto: silhouette moderne, abiti e spezzati asciutti e niente gessati larghi, piuttosto stampe fantasia di gusto contemporaneo. Canali si rivolge oggi ad un uomo con uno spirito più giovane, e introduce un contenuto fashion – con cautela e misura – spalmandolo coerentemente in tutta la collezione.

TRUSSARDI

Nero, Testa di Moro e Grigio sono i non-colori dominanti della collezione, che punta anche sul tessuto, con fantasie classiche come l’immancabile principe di Galles. Il cappotto cammello – un timeless tra i più graditi al pubblico maschile – é foderato in nappa.

ANTONIO MARRAS

Il ritorno di Antonio Marras sulle passerelle maschili e’ un inno alla sartoliarita’ riletta in chiave contemporanea. Abiti grigi da portare con il chiodo e con camicie su cui campeggia l’immagine di suo padre. (testo di Carlo Ortenzi)

FENDI

Immagino che disegnare e realizzare una collezione di lusso estremo ma allo stesso tempo “basica”, sia impossibile. O meglio, lo credevo prima di assistere a questa sfilata: Silvia Venturini Fendi é riuscita a creare un abbigliamento di altissima gamma, sulla lunghezza d’onda degli amanti del minimalismo. Un minimale lussuoso, eppure lineare e – sotto un certo punto di vista – semplice. Applausi!

BRIONI

Brioni a/i 14/15. Ossia, Brendan Mullane e la sua superba espressione del lusso: dai pellami più preziosi come il visone scolpito, alla lana e al cashmere. E un’edizione super limitata di capi in raso di seta disegnati a mano, uno per uno letteralmente. Nel suo insieme, la collezione suggerisce l’idea di un uomo contemporaneo – naturalmente ricchissimo – amante della perfezione. Un uomo con uno spiccato cotè “dannunziano”. Eccezionale, Speciale, Unica.

SERGIO ROSSI

La scarpa icona dell’a/i di Sergio Rossi fonde il mondo del classico con tratti particolarmente fashion: pellami preziosi e trafori tipici delle Oxford incontrano applicazioni di borchie e una forma che ricorda vagamente le creepers. Per gentiluomini rock. (testo di Angelica Pianarosa)

FASHION PEOPLE

Una serie di ritratti di Giovanni Gastel ad alcuni esponenti dell’industria della moda italiana. Le foto risalgono ad un paio di anni fa: mettere insieme tutti questi big non fu cosa da poco, ma è stato un lavoro di grande soddisfazione e per questo, oggi voglio riproporli a chi – magari – li aveva persi.
A series of portraits of some italian fashion industry’s leading figures, by Giovanni Gastel. These pictures date back to a couple of years ago: putting together all these “Bigs” wasn’t a pin point, but was really satisfying; this is the reason why today I want to propose them again to whom – maybe – missed them.

MILANO FASHION WEEK SS14 – DAY THREE

EMPORIO ARMANI

In linea con la tendenza generale: molta pelle e forme squadrate. Forte ritorno alle fibre techno. Belle le camicie colorate da indossare anche per la sera.

GUCCI

La parte formale sposa una direzione marcatamente fashion. Bellissima la maglieria lavorata in rilievo e con motivi jacquard, mentre i rimandi al mondo dello sportswear sono decisamente lussuosi.

PORTS 1961

Più concretezza, meno poesia. Di fatto una sfilata commerciale: nell’ accezione migliore del termine, dato che riesce a essere ugualmente raffinata.

ETRO

Fuori dal coro, comme d’habitude. Ma sopratutto c é un nuovo elemento che connota la collezione: una forte fisicità, che la rende anche sensuale. L’ispirazione “messicana” convince, e crea un impatto emotivo molto forte.

CANALI

La palette di colori, le giacche 3/4 e la larghezza delle gessature colorate spezzate con il fondo immacolato, rimandano inevitabilmente agli anni ’80.

FENDI

Gli scambi di cromie intonati ai colori delle spezie e i tessuti, freschi e preziosi, danno vita ad una collezione dinamica e accattivante.

UMIT BENAN

E’ talmente raffinato e sottilmente elegante che, probabilmente, la sua moda – tutt’altro che invendibile, ma molto intellettuale – è poco compresa. Gli auguro con tutto il cuore di continuare e di mettere a segno una serie di successi: perchè è bravissimo.

DIRK BIKKEMBERGS

La pelle vince su tutto: per le applicazioni geometriche sul jersey o quando è lavorata come il pizzo. Il mood è decisamente ispirato allo sportswear degli anni ’90.

BRIONI

Superbe le lavorazioni della pelle scamosciata che creano un intreccio materico maschile e sofisticato. La collezione si basa sulle fredde nuances del piombo e del ferro, giocate su disegni tradizionali come il Galles e i micro-checks, e realizzati su lane preziosissime al tatto e ariose nella consistenza.

FASHION WEEK – DAY 3

Dirk Bikkembergs

Inversione di marcia, back to dark. Sì perchè Bikkembergs è stato molto dark nelle sue primissime collezioni  (fine anni ’80): adorava il nero (scintillante, in vinile, ma nero). In seguito si è dedicato allo sportswear di lusso e al colore. Ha sempre amato il militare e quello c’è anche in questa sfilata, ma con tanto rigore. (A.C.)
Marc Jacobs “scalda” e reinterpreta in chiave deluxe il classico peacot in panno di lana blue notte foderandolo  in morbido shearling Declinato in rosso vivo, aggiungendo dettagli in nappa e “chiudendo” con  bottoni in argento. (C.O.)
La sfilata ha un gusto meno hollywoodiano del solito, e infatti è più elegante del solito. Dunque, è anche più facile da indossare e quindi da vendere. Grande sfarzo negli accessori, molto belle le maglie round-neck lavorate a grosse trecce e i maxi cardigan (in mohair?) infilati sulla giacca.  Tinte spente, autunnali. Tanto blu scuro. Del resto, anche la nuova campagna di Gucci si è nettamente staccata dalle ultime, algide e artificiose: è molto chic, meno “americana” e più english. (A.C.)
La collezione Class Roberto Cavalli rimanda ad un uomo sofisticato e vanesio e soprattutto attento a  livello di tessuti a quello che stipa nel proprio guadaroba. Soprabiti in lana e cachemire magari con il collo in volpe, velluti broccati e pullover in mohair dalle tonalita’ spente, ma calde. Se fosse un uomo sarebbe Helmut Berger. (C.O.)
Negli anni ’90, nel pieno boom del minimale, Etro sembrava di un altro pianeta: diversamente bello. Colore e opulenza di stoffe, erano “fuori moda” e a remare controcorrente erano quattro gatti, tra i quali anche Paul Smith. Oggi facciamo a gara per avere un pezzo della collezione di Etro  da mettere nei servizi. Una sfilata che trasmette energia e che va guardata con attenzione: potendolo fare, come noi addetti ai lavori, si dovrebbe rivedere ogni singolo pezzo per poterla meglio apprezzare: slegata da uno styling forse un pò troppo carico. (A.C.)
Le robuste suole carrarmato della parte piu’ sportiva di Church’s si “sporcano” questa stagione di camouflage. (C.O.)
Un pò Simons e un pò Slimane: l’ influenza avant-garde dei due designer si sente. La sfilata è molto clean, è grafica ed è una buona collezione pur avendo perso quel segno “disordinato” che la rendeva più personale: ma questo debutto fa ben pensare ad un’ evoluzione che non tarderà a venire. (A.C.)
Savile Rock ovvero dalla tradizione all’ anticonformismo la strada è corta, cortissima. C’è l’ abito classico con uno styling “magrittiano” , c’è la stampa graffito. Bellissimo mix-up di accessori e pezzi di abbigliamento, degno del miglior fashion editor che si possa aspirare ad avere nella proprio staff. Ma soprattutto bravissima la maison che ha mantenuto i codici di appartenenza di uno stilista che ha fatto storia, aggiungendo dei pezzi super vendibili, rivisti e corretti comme il faut. (A.C.)
Brioni ci racconta con eleganza e garbo quattro momenti della giornata di un uomo: Dal consiglio d’ammistrazione, all’appuntamento in sartoria passando per l’aperitivo e concludendo con il club di poker. Che indossi un doppio petto in principe di Galles, un pullover in cachemire, un blouson in nappa  o un tuxedo, l’uomo vero e concreto di Brioni non rinuncia mai in nessuno momento e per nessuna ragione allo stile. Quello con la S maiuscola. Quello Senza tempo! (C.O.)
Quando Versace non fa Versace non mi piace. Mi piace quando Versace è Versace fino in fondo, senza esitazioni, come questa volta. C’è tutto lo scibile dell’ eros, del rock, del lusso. Uno spettacolo pirotecnico… la sua più bella sfilata uomo degli ultimi tre anni. (A.C.)
Gazzarrini mescola i tessuti classici del guardaroba maschile con tessuti tecnici dalle tonalita’ inaspettate. (C.O.)
Il mood militare rivisitato da Woolrich Wollen Mills:  Montgomery in panno di lana con stampa camouflage ma in versione contemporanea e digitale. (C.O.)

Tanto velluto, bellissimi colori, ottimi i tagli: molto più moderna e anche più giovane. La sfilata meriterebbe una regia più contemporanea e meno pomposa; ma i vestiti vanno benissimo così. (A.C.)