INTIMISMO ’90

Le campagne presenti in questa gallery sono del 1994 e più precisamente della stagione autunno/inverno. Il “secondo semestre”, come si dice in gergo pubblicitario. La vestibilità del capospalla era ancora fortemente vicina alle larghezze degli anni ’80; ben lontana dalla forma asciutta che avrebbe, all’ inizio del nuovo secolo, rivoluzionato il guardaroba maschile. Idem per pantaloni, camicie e cravatte. E’ interessante notare quanto il gilet fosse en vogue: in maglia, destrutturato, o in tessuto ma sempre morbido nella forma, e mai aderente al corpo. Le ambientazioni fotografiche erano praticamente assenti e i fondi neutri; le luci piuttosto naturali e poco contrastate fatta eccezione per gli effetti chiaroscuro di Michelangelo Di Battista che, guidato da Mauro Rotini, si ispirava, all’ epoca, ai contrasti degli ultimissimi ’80 di Nick Knight per Yamamoto. La caratteristica più evidente è l’ atteggiamento dei soggetti: intimista, pensoso, riflessivo. A discapito delle più conclamate logiche pubblicitarie, i soggetti talvolta venivano immortalati perfino ad occhi chiusi, come nello scatto fatto a Werner da Mario Sorrenti per Dolce&Gabbana o il primissimo piano scelto da Paul Smith. Mentre Max Vadukul, per Romeo Gigli, aveva puntato sulla melancholia che trasmetteva lo sguardo del modello: perduto e fisso al di là dell’ ultimo orizzonte….

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NEXT STYLE MAGAZINE ISSUE

Venerdì 13 esce il nuovo numero di Style Magazine. In  anteprima il video backstage del servizio moda portante, scattato da Toni Thorimbert. E’ un audace volo di fantasia: abbiamo immaginato un giovanotto tanto fashion da volersi provare i vestiti più trendy della stagione. E talmente viziato (e ricco) da essere accudito, durante il fitting, da due giovani e servizievoli (e altrettanto fashion) modelle e perfino da un maggiordomo. Il video rende, solo vagamente, un’idea di quello che accade durante uno shooting di moda: sintetizzato in una manciata di secondi.

Immagine anteprima YouTube

 

Sotto uno scatto del servizio still life, a cura di Luca Roscini e scattato da Michele Gastl in uscita sullo stesso numero. Omaggio a Mirò.

The new Style Magazine issue is coming up friday the13th. The backstage video preview of the main fashion editorial, shot by Toni Thorimbert, it’s a bold  flight of fancy. We thought about this extremely fashionable young man, who wants to try on all the trendiest looks of the season, he’s so spoiled (and rich) that he’s being looked after during the fitting by two young, caring (and also fashioable) models and even by a butler. The video gives you, in part, an idea of what is actually going on during a fashion shoot, all squeezed up in a bunch of seconds. Then a still life picture from the shooting by Luca Roscini shot by Stefan Giftthaler. A tribute to Miro’.

STYLE MAGAZINE – SETTEMBRE 2010

Style Magazine, sept 2010. Tribute to Man Ray, ph by Michael Woolley. Model Gordon Bothe. Styling Alessandro Calascibetta. Grooming by Roman Gasser. Total Yves-Saint Laurent and Prada shoes.

 

NEW LARGE

Vent’anni orsono Gigli lo aveva ripreso dagli anni ’60, rivisto e corretto, idem Dolce e Gabbana che avevano insistito soprattutto sulla vestibilità del pantalone. E poi Costume National, Prada e Versace: sto parlando di slim fit . Dalla fine degli anni ’80 e per tutto un decennio, l’abito maschile ha subìto una metamorfosi che ha raggiunto il suo apice con la prima collezione firmata Slimane per Christian Dior, nel 1999. L’ingresso di Hedi Slimane  presso il gruppo LVMH determinò un’ ulteriore drastica  trasformazione dell’ abbigliamento maschile; e naturalmente si  rimpicciolirono  anche camicie e maglie e la larghezza della cravatta si asciugò fino a 4 centimetri. Da allora, solo un tentativo, da parte di Stefano Pilati per Yves Saint Laurent, di tornare ai tessuti cedevoli e alle forme comode del primo Armani, e qualche raro indistruttibile patito dell’over, come Yamamoto, che persevera con puntuale coerenza nella sua linea stilistica. Tutto ciò, senza grande successo. Sarà che Pilati non è stato sorretto dal medesimo battage pubblicitario di Gigli e Dolce & Gabbana dei tempi che furono, ma neppure di quello Dior nei primi anni di Slimane. O sarà perché il “largo” dona a pochi anzi a pochissimi. Tuttavia, pur senza eccessi, nelle ultime sfilate dell’anno scorso (collezioni p/e 2012), qua e là  si è visto qualcosa di large.  La moda è ciclica: hanno stufato i bottoni della camicia che rischiano di strapparsi, i pulloverini super aderenti che segnano perfidamente ogni minimo difetto fisico, le giacche che si abbottonano a fatica e i pantaloni che ogni volta che ti alzi dalla sedia restano appiccicati al polpaccio. Anche le cravatte troppo strette sono superate. Si volta pagina? Naturalmente non ci potrei giurare: secondo me alle sfilate di questo gennaio ne vedremo delle belle.

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FASHION, MASCULINE NOUN

MODA: SOSTANTIVO MASCHILE

Di Alessandro Calascibetta

2011: ANNO ZERO.

Il decennio che comprende il periodo tra il 2000 e il 2010 assume particolare importanza per la sua funzione “di passaggio”, di traino tra il novecento – il   secolo breve – e il duemila; raccoglie l’eredità di un XX secolo pieno e significativo e la proietta verso il futuro. Questo momento di transito si è trovato a guidare anche le manifestazioni e le esperienze dell’uomo:  cultura, arte e non ultimo il costume. Ed è proprio un racconto del costume e della moda di questo decennio che, attraverso un percorso di immagini, si è voluto proporre al pubblico nella mostra MODA: SOSTANTIVO MASCHILE, inaugurata un anno fa a Milano con il patrocinio del Comune all’ex Spazio Ansaldo. Pur essendo appena trascorso e pur facendo fatica a mettere a fuoco l’unicità di questo decennio non si può cadere nel clichè del considerare questo periodo senza caratteristiche; in realtà è, nella sua espressione di moda e costume, molto distinto e rappresentativo. Si è assistito a una personalizzazione della moda che, se nel XX secolo, si faceva rappresentare da poche, grandissime maison, ora si esprime attraverso innumerevoli marchi diretti capillarmente al fruitore; in questo caso all’uomo che si veste e a cui piace vestirsi. … Continua a leggere →