PARIS FASHION WEEK – DAY 3

Maison Martin Margiela
Per questa edizione la Maison punta molto di più sulla zona “conservativa” della collezione. Più lusso – anche quando si tratta di capi realizzati in plastica – e meno streetwear. Bellissima.

Kenzo
Bisogna immaginare i pezzi scorporati dallo styling: capi spalla da una parte e accessori dall’ altra. Ciascuno di essi ha una sua freschezza ma la tendenza è ancora  incerta. Forse una presentazione avrebbe “raccontato” meglio il prodotto…peró belle location e regia.

Dior Homme
Dior ha concentrato l’ impegno creativo su idee molto precise, con qualche ripetizione francamente evitabile, puntando molto sull’ outdoor. Giubbotti corti oppure paletot extra long , apribili lungo tutta la schiena grazie alla cerniera lampo. Molto verde e altrettanto ottanio, interrotti da alcune uscite totalmente white o da stampe gabbiano (ma sempre ottanio/bianche).

Hermés
C’è sempre qualcosa di imperfetto,  nelle sfilate uomo di Hermes, che le rende assolutamente affascinanti. Rappresenta in pieno quel certo gusto, inequivocabilmente francese, che hanno solo i parigini. Questa collezione, é più clean e impeccabile del solito.

MOSCHINO’S STORYBOARD SHOW

Immagine anteprima YouTube

PARIS FASHION WEEK – DAY 2

Yves Saint Laurent
Back to dark and 90’s. Moltissima pelle cucita con il tessuto, su giacche e pantaloni. Chiodo come se piovesse e fibbie in acciaio shining sui mocassini. Il fit asciutto e preciso rimanda al meglio di Helmut Lang, e interrompe la tradizione over delle collezioni precedenti. Una  sfilata  razionale, che guarda al prossimo futuro con concretezza e forti spunti fashion.


Givenchy
La sfilata è totalmente fashion addicted, di quelle che sostengono la valenza del messaggio moda più estremo. C’ è un immaginario estetico ispirato a Gaultier, e a Montana e Mugler prima maniera, rivisto e rielaborato attraverso simmetrie e sovrapposizioni tra pezzi in tessuto e leggings in pelle.

Berluti
Straordinario debutto nel menswear, sotto la direzione creativa di Alessandro Sartori. Superba  presentazione all’ Ecole National  des Beaux Arts, in un contesto che è, già di suo, eccezionale. Vale la pena di vederla e di ascoltare la spiega della collezione direttamente dalle parole del suo artefice; nei prossimi giorni, su The Men Issue, il video girato in esclusiva.

Issey Miyake

La collezione di Issey Miyake riprende e sviluppa tutti i concetti di proporzioni e dimensioni tipiche del Kasane, una idea di design giapponese molto antica. Molti i tessuti “rubati” alla donna, dal plissè al bao bao, triangoli di plastica montati su rete che permettono al capo di avere tridimensionalità.Grande ricerca nei tessuti, dai patchwork di cotone stampato alle fantasie in lana verniciate.

Viktor&Rolf

Viktor Horsting e Rolf Snoeren fanno sfilare in passerella un uomo, almeno per loro, nuovo. Le forme sono più morbide, per una vestibilità più “casalinga” a detta loro. Le stampe su camicie e cappotti riprendono i motivi geometrici dei vecchi parquet e i tessuti diventano molto pregiati, dalle pantofole in shearling ai cappotti in cachemire e castoro.

PARIS FASHION WEEK – DAY 1

Louis Vuitton
E’ vero, quando si dice che la prima uscita da subito il mood della sfilata. Da Vuitton il clima è di lusso e  charme al 100%. Dopo diverse stagioni “incerte”, ha recuperato un’ eleganza incredibile;  i modaioli impazziranno per questa collezione, ma anche i più tradizionalisti.


Jean Paul Gaultier
Tanel chiude la sfilata, come ha sempre fatto, ma oggi ha camminato per quello che é: un uomo. E Jean Paul ha smesso di correre come un ragazzino tra le file del pubblico adorante. Effetto del tempo? Ma, la sfilata, é stata bellissima.


Balmain

Balmain anche questa stagione rimane fedele a se stesso. Dichiaratamente rock, dichiaratamente sexy e sempre più lussuoso. Immancabili i pantaloni biker, questa stagione anche in colori più accesi come il rosso o nel bianco ottico. Capo cult rimane il giubbotto di pelle, in pelle, montone o addirittura coccodrillo.

Dries Van Noten
Blu e bianco dominano la sfilata, che si basa su un concetto sostanzialmente semplice, indagando  le variabili di uno tra gli’ accostamenti più basic che esistano. Le stampe, che non mancano mai nelle collezioni di Van Noten, sono anch esse in tema colore, interrotto solo dalle calze – arancio vivo – e da alcuni paletot ver militare.

MAX – AGOSTO 2009

Tribute to Robert Mapplethorpe. Max, Aug 2009. Ph by Milan Vukmirovic, styling by Ivan Bontchev. Model in Dsquared2