STYLE MAGAZINE 2015
When Nouvelle Vague meets the indie mood: a nonchalant elegance made of oversized coat, mohair sweaters and a great balance between classic and sporty details. Ph. Fanny Latour-Lambert, Styling Luca Roscini.
When Nouvelle Vague meets the indie mood: a nonchalant elegance made of oversized coat, mohair sweaters and a great balance between classic and sporty details. Ph. Fanny Latour-Lambert, Styling Luca Roscini.
Borsa, Eastpak x Maison Kitsuné, s/s 2018.
Un colosso americano, che ha accompagnato generazioni di viaggiatori e studenti. Un brand franco-giapponese molto cool, nato dalla collaborazione creativa tra il manager di Daft Punk, Gildas Loaëc e l’architetto Masaya Kuroki. Eastpak e Maison Kitsuné s’incontrano, dando vita a una capsule di cinque pezzi, tra zaini, borse e valigie: forme e materiali sono Eastpak, stampe e rifiniture sono Kitsuné. La shopper bag è così doppiamente iconica, grazie al marchio sulle cinghie e al logo vintage Eastpak 1952; la peculiare stampa camouflage, che nasconde piccole volpi, fa un particolare contrasto con i dettagli in rosso. Il risultato è sportivo e raffinato allo stesso tempo. A cura di Angelica Pianarosa, Foto Michele Gastl.
An american giant, that went along generations of travellers and students. A very cool french-japanese brand, born from the creative collaboration between the manager of Daft Punk, Gildas Loaëc, and the architect Masaya Kuroki. Eastpak and Maison Kitsuné connect up giving birth to a capsule of five, between bags, backpacks, trolleys: shapes and materials are Eastpak, prints and details are Kitsuné. The shopping bag is doubly iconic, thanks to the logo printed on the straps and the vintage logo Eastpak 1952; the peculiar camouflage print, that hides little foxes, makes a particular contrast with red details. The result is sporty and refined at the same time. Edited by Angelica Pianarosa, Ph. Michele Gastl.
A sinistra, scatto di Federico Miletto per The Men Issue, Styling Giovanni de Ruvo. A destra, scatto di streetstyle (fonte: menfashionhub.com).
L’alfabeto della Moda oggi chiama in causa la lettera S, per Suede.
Il termine sta ad indicare il camoscio e deriva dal francese Suède, che si riferiva ad un particolare tipo di guanti importati dalla Svezia; il materiale trova però le sue origini tra i nativi americani, che ai tempi già conciavano pelli per creare abiti sia maschili che femminili, molto simili tra loro, delle specie di casacche lunghe e morbide. Pelle versatile, ricorda alla vista e al tatto il velluto, e viene molto utilizzata sia nell’industria della moda che in quella dell’arredamento; presente in mille varianti di forme e colore, unisce eleganza e comfort.
La sua consacrazione nella moda avviene durante gli anni 70, entrando a far parte dello stile dei figli dei fiori e di ogni rockstar degna di questo nome, sia uomo che donna. A proposito di musica, il termine “Suede” venne scelto come nome da una band Alternative Rock formatasi nel 1989 del Regno Unito, forse per le sensazioni che evoca per il suo essere al tatto soffice, vellutato e opaco, accogliente e raffinato. Come non dimenticare poi la mitica “Blue Suede Shoes”, una famosissima canzone di Elvis Presley, che nel 1956, per celebrare l’uscita del brano e il suo conseguente successo, comprò un paio di scarpe blu scamosciate, esposte ancora oggi al Museo Elvis-A-Rama di Las Vegas.
Nel cinema la giacca scamosciata si legga a personaggi iconici, assumendo ogni volta connotazioni molto diverse e confermando quindi il suo carattere versatile: grintoso e molto maschile è il giubbotto di Butch (Bruce Willis) in Pulp Fiction, nella scena della fucilata a John Travolta; un ritorno alle origini è la blusa di Daniel Day Lewis nell’Ultimo dei Mohicani; un inno alla libertà e alla praticità è il giaccone di Dennis Hopper in Easy Rider. Sempre nel cinema, ma femminile, indimenticabile è il bikini in suede indossato da Raquel Welch in “Un milione di anni fa”.
Nella storia della moda, tanti sono i brand che ne hanno fatto largo uso, dalla Sahariana di Yves Saint Laurent, a Tom Ford, a Prada, a Roberto Cavalli con i suoi abiti, giacche e pantaloni con frange e patchwork in Suede. Nella moda di oggi, i designer preferiscono concentrarsi sul capospalla, come potete vedere nella gallery che raccoglie alcuni look dalle collezioni maschili della spring/summer 2018. Un capospalla declinato però nelle più disparate forme e colori: in Balmain un tripudio di frange abbinate al collo da una bolo tie ed un denim candeggiato in stile Tie-dye, ma il tutto in sobrio bianco e nero; in Tom Ford invece uno sportivo color carta da zucchero abbinato a dei blue jeans; in Gucci abbinato in un certosino patchwork a pellami preziosi.
Nello scatto realizzato per The Men Issue da Federico Miletto, il modello indossa una giacca sahariana con maxi tasche applicate in suede della collezione s/s 18 Ermenegildo Zegna, abbinata ad una maglia e ad un pantalone classico, per un look elegante ma di carattere; nello scatto di street style che troviamo a fianco invece, la giacca (bomber) in suede è indossata in modo casual ma attuale allo stesso tempo, con Borsalino e camicia portata fuori dallo skinny jeans. Giovanni de Ruvo
The Fashion Alphabet today is about S, … Continua a leggere →
T-Shirts, Versace, s/s 2018.
The ss18 collection sees Donatella Versace paying homage to her brother Gianni, recalling his codes, his iconic and now storic motifs, rewriting them in contemporary key for a new generation of fashionistas. So we see on the catwalk chalk-stripe suits and jackets with an 80s fit with material or jumbled stripes; printed shirts with putti and masks patterns from the archive, that are also patched onto denim trousers and jackets; the maison’s 80s’ logo printed on pastel pink and blue T-shirts. Edited by Angelica Pianarosa, Ph. Michele Gastl.
That time we created a set on Barcelona beach, playing with a dandy attitude. Ph. Claude Rizzolo, Styling Alessandro Calascibetta.