MAX 2011
Good vibes, carefreeness, adventure in the countryside. Ph. Toni Thorimbert, Styling Carlo Ortenzi.
Good vibes, carefreeness, adventure in the countryside. Ph. Toni Thorimbert, Styling Carlo Ortenzi.
Wall Street, New York. Classic suits dress young sharks. Ph. Francesco Carrozzini, styling Luca Roscini.
A sinistra, scatto di Federico Miletto per The Men Issue, Styling Giovanni de Ruvo. A destra, scatto di streetstyle (fonte: dripcult.com).
L’alfabeto della Moda oggi chiama in causa la lettera F, per Floreale.
Se si potesse dare un titolo ad ogni capo o accessorio che indossiamo, quello che mi viene subito in mente per la camicia in alto a sinistra (propostaci dai gemelli Dean e Dan Caten per Dsquared2) è “Blue Hawaii”, album inciso da Elvis Presley nel 1961 e colonna sonora dell’omonimo film da lui interpretato.
Da sempre, forse per colpa di alcuni clichè legati a film americani, immaginiamo la camicia floreale indossata dal signore di mezza età un po’ panciuto, magari accompagnato da una maxi Coca-Cola ghiacciata e patatine, o da atletici spring-breakers, che la portano, sbottonata e leggera, sul costume da bagno, pronti a tuffarsi in piscina. Oppure ancora indossata dal nerd, o con i pantaloni a vita alta con pinces per ricordare nostalgicamente momenti retrò. Tutti immaginari ormai superati: va benissimo qualsiasi stile si voglia avere, ma nella moda maschile e di conseguenza nella vita di tutti i giorni, la stampa floreale macro o micro non è piu soltanto destinata al tipo da spiaggia o identificativa di un genere ben preciso, ma è assolutamente vista con un altro occhio ed anche con abbinamenti che prima non ci si aspettava di vedere.
Nel cinema abbiamo innumerevoli esempi di uomini diversi tra loro che indossano una camicia floreale, da Al Pacino in “Scarface”, a Johnny Depp in “Paura e delirio a Las Vegas” a Leonardo di Caprio in “Romeo + Juliet”, fino a “Da qui all’eternità” con Burt Lancaster, Montgomery Clift e Frank Sinatra. Anche Harry Truman, presidente degli Stati Uniti, indossò una camicia floreale sulla copertina della rivista “Life” nel 1951, con il sottotitolo: “L’evoluzione di un guardaroba”.
La natura è di tendenza: pattern floreali non solo sulle camicie, ma anche su pantaloni, scarpe ed accessori. O addirittura indossati sotto l’abito formale: la classica camicia bianca in cotone e/o con il plastron è ovviamente sempre presente nel guardaroba di un uomo, ma per chi non ha paura di osare, la camicia floreale si può abbinare sotto un abito, sdrammatizzandolo.
Nello scatto realizzato per The Men Issue da Federico Miletto, il modello indossa una camicia in cotone stampa floreale hawaiana con ruches in pvc sul fronte della collezione spring/summer 18 Dsquared2, abbinata ad una T-Shirt bianca e ad un pantalone casual. Nello scatto di street style da (dripcult.com) che troviamo a fianco, abbiamo Justin o’Shea scattato durante la fashion week, che indossa la camicia floreale mixando il grunge allo stile classico, portandola stretta a seconda pelle con maniche arrotolate ed abbottonata stretta al collo con un pantalone classico, bomber in pelle ed occhialoni da sole.
I designer, nelle sfilate attuali, come potete vedere nella gallery che raccoglie alcuni look dalle collezioni maschili della spring/summer 2018, propongono questo capo in svariati modi, dal total look flower power di Ami, al guerriero bohèmien proposto da Ann Demeulemeester, alla giacca di Giorgio Armani nei toni del blu, romantica e di classe; Dolce & Gabbana propone il floreale ,spezzato con un’altra stampa a contrasto, in un look sportivo, fino ad arrivare alle due camicie in cotone e nylon di Louis Vuitton che, sovrapposte, danno alla stampa un effetto ottico tridimensionale. Giovanni de Ruvo
The Fashion Alphabet today is about F, for Flowery. … Continua a leggere →
Stunning Larry Scott wearing leather masculine outfits for M. Ph. Noelle Hoeppe, Styling Serge Girardi. Leather Jacket Dolce & Gabbana.