SPORTWEEK 4 APRILE 2015

sw1

SCHEMA LIBERO PROFONDO “V”

Deep V. Amedeo Modigliani: the picture is from the early years of the 1900s, but it looks like current. Yes, this is a timeless style, that can’t be placed in a particular era. This is the style of simplicity: bare but fascinating, incorruptible, beyond the trends. To sum up, this is always a trendy style. How to give it a more stylish and creative taste? It’s easy: keep the V neck of the pullover, opting for a plunging one, and play with contrasts between plain colours/prints. Invert them for the shirt: one colour if the sweater is printed and vice-versa. Wear the pullover inside the trousers, that have to be baggy: this will keep the retro mood of the look. Trousers must be plain and the fabric has to be thick and woven, like the cotton canvas or coarse-grained wool. The bohemian artist Amedeo Modigliani (1884-1920)

FASHION TRACEABILITY

Showroom Lardini

Sapete da dove provengono gli abiti e le scarpe che indossate? Siete certi della tracciabilità di pantaloni, capispalla, T-shirt? La risposta nella stragrande parte dei casi è no. Perchè questo dato spesso è considerato di nessun interesse, un elemento che non merita alcun approfondimento. Invece, ad un più attento ragionamento, si rivela un elemento importante sia dal punto di vista strettamente etico sia da quello ecologico. Conoscere con sicurezza da dove vengono gli abiti che si hanno addosso significa sia potere fronteggiare velocemente casi di allergie ai tessuti sia di potersi rendere conto se al prezzo dell’oggetto acquistato corrisponde un effettivo valore. Infatti, un conto è comprare una giacca termosaldata fabbricata in Asia, un conto è pagare un capo artigianale italiano; se la cifra versata è la stessa, sono molti gli elementi che non convincono; la spesa, se alta, nel caso del capo estero è iniqua. Un prodotto italiano offre concrete garanzie di essere stato eseguito seguendo le leggi, utilizzando materiale non tossico, impiegando lavoro adulto. Il resto? Spesso rimanda a paghe irrisorie, colle o fissatori pericolosi, sfruttamento dell’essere umano spesso dei minori, sfruttamento del territorio. Oggi i consumatori moderni apprezzano sempre di più di acquistare vestiti fabbricati senza commettere ingiustizie o reati e sempre maggiormente richiedono informazioni sulla provenienza dei prodotti. E anche in Italia la nuova mentalità si va affermando. Un azienda come Lardini – per non citarne che una – utilizza solo stoffe italiane per i capi maschili ricreandole in alcuni casi su antichi disegni d’archivio e alleggerendole (specie le lane) per formare abiti di taglio e leggerezza contemporanei. Le asole sono fatte a mano e un sarto attacca le maniche. Tutto il processo produttivo – dall’ideazione alla messa a punto – è italiano e rintracciabile passo a passo. La novità? Il ritorno dell’ecologico crine nell’imbottitura della spalla. Un dettaglio che fa la differenza e che è un passo avanti verso un prodotto tutto ecocompatibile. Luisa Ciuni

Do you know where … Continua a leggere →

FASHION #NEW EMOTION

La moda davanti ai cambiamenti tecnologici, cosa fare, come fare. Con questa metafora si può iniziare per introdurre il tema approfondito al Client Center dell’IBM ieri alla presenza di Emanuela Testori, direttore di Amica, Alessandro Calascibetta, direttore di Style Magazine e blogger, di Michele Ciavarella, penna critica della moda per RCS, di Armando Branchini, vicepresidente della Fondazione Alta Gamma, e di alcuni rappresentanti del commercio e dell’ industria del fashion chiamati anche attivamente a dibattere sui cambiamenti, coordinati da Calascibetta. Un momento di approfondimento promosso dal gigante dell’ informatica e dalla rivista Amica.

Vari interlocutori della IBM hanno spiegato in dettaglio le novità del settore che la digitalizzazione ha cambiato fin dalle fondamenta. In un futuro piuttosto vicino, il consumatore, grazie ad una più stretta connessione fra cellulare e computer, godrà di un servizio personalizzato, ritagliato su misura ed elaborato da precisi algoritmi che studieranno moment by moment i suoi desideri. Come? Grazie a un monitoraggio dati sistematico delle sue incursioni sul web alla ricerca di varie merceologie.

E, se gli esempi degli analisti potevano sembrare ingenui a chi si nutre di pane e moda (la signora seguita nei gusti dai brand attraverso un’app che arriva ai commessi del suo negozio di riferimento, ad esempio), non c’è dubbio che il futuro sia adesso e che per il retailer già rivoluzionato dalle vendite on line si stiano profilando nuovi e più profondi cambiamenti.

Sul nuovo shopping si sono espressi Umberto Angeloni, Ad di Caruso, Giuseppe Tamola di Zalando, Pietro Mascio di Yoox, Salvatore Ippolito di Twitter, Cristiano Sturniolo di Liu-Jo e Mario Dall’Oglio, presidente della Camera dei buyer della Moda. Ognuno con posizioni diverse rispetto all’e-commerce ma tutti concordi sulla necessità di lavorare sul futuro.

Gli analisti IBM hanno anche lavorato per delineare che tipo di consumatore emerga da determinate parole chiave intercettate sui social network durante le sfilate di Milano e Londra, e sottolineato come sia crescente anche l’interesse per una moda etica ed ecosostenibile.

Tutti, quindi, con app alla mano per intercettare gusti, tendenze e capacità di spendita. Con molte piu certezze che in passato. Forse. Luisa Ciuni

Fashion facing technological changes, … Continua a leggere →

GREEN GARMENTS

Le sneakers Green California di Gucci
Sono sempre di più le aziende della moda che si preoccupano di produrre in maniera eco sostenibile. E questa sensibilità è sicuramente «figlia» di quel rinnovato senso comune di cui il fashion è sempre un grande sensore. Il consumatore oggi è più contento, più motivato se sa di comprare oggetti buoni oltreché buoni oggetti. Ma una moda eco sostenibile o prodotta secondo queste norme non è per forza anche etica anche se è giusto sottolineare che la sensibilità di chi accetta di non inquinare acque e ambiente effettivamente si coniuga al meglio con la cura della natura. La parola etica comprende però più elementi rispetto al solo rispetto per l’ambiente. Include la proprietà intellettuale, ad esempio, la tracciabilità della filiera dei materiali, il rispetto delle norme di sicurezza del lavoro. E questo per non parlare che di alcuni elementi che rendono morale la creazione di un prodotto. Tuttavia, l’eco sostenibilità  porta già da sola sulla strada giusta ed è foriera di futuri grandi sviluppi. Tra i grandi marchi un antesignano della cura dell’ambiente è senza dubbio Gucci che ha il merito di avere iniziato alcuni anni prima di tutti gli altri il suo cammino per azzerare l’inquinamento produttivo. Dal 2012 la casa fiorentina produce inoltre un sandalo da donna biodegradabile e una sneaker maschile (nome rivelatore: Green California) dalla tomaia altrettanto safe; a questi oggetti unisce anche delle montature per occhiale ugualmente in accordo con la natura. Una strada importante, quella tracciata, che gli altri marchi dovrebbero affrettarsi a copiare di corsa…come se si trattasse di una fantasia o di una borsa particolarmente riuscita. Luisa Ciuni
There’s an increasing number … Continua a leggere →