WALKING ON THE WILD SIDE
La camicia aperta sul collo, preferibilmente scura, con le maniche rimboccate. I pantaloni Khaki. I giacconi militari, con le tasche sul petto. Gli occhiali tondi di metallo. I capelli pettinati all’indietro, mettendo in evidenza la fronte alta e la stempiatura. Simone de Beauvoir lo chiamava “mio marito” (cosa che non disse mai di Sartre, compagno della sua vita) e “il mio coccodrillo”: era del resto l’uomo con il quale, confessava, aveva provato il suo primo orgasmo.
Nelson Algren, se anche non fosse stato l’autore di capolavori come L’uomo dal braccio d’oro e Passeggiata selvaggia (quella Walk on The Wild Side di cui cantò Lou Reed) sarebbe rimasto negli annali del menswear, a prescindere dal suo talento di scrittore. A suo agio nelle sale da biliardo fumose di Chicago come, in smoking doppiopetto, a ritirare qualche premio letterario. Matteo Persivale
Preferably dark, open-collar shirt, with turned up sleeves. Khaki trousers. Military parkas, with pockets on the breast. Round metal glasses. Combed-back hair, with the high forehead and receding hairline in plain view. Simone de Beauvoir called him “my husband” (but she didn’t call in the same way Sartre, her life partner) and “my crocodile”: furthermore, he was the man with, she admitted, she achieved her first orgasm. Nelson Algren, even if he hadn’t been the author of masterpieces such as The Man with the Golden Arm and A Walk on the Wild Side (that inspired the famous song by Lou Reed) he would have been included in menswear’s annals, aside from his literary talent. At ease in smoky billiard rooms in Chicago as well as in award ceremonies wearing a double-breasted tuxedo. Matteo Persivale