STYLE MAGAZINE 2014
Knitwear as a protagonist: long scarves, heavy jumpers, headbands. For very cold winters. Ph. Aldo Fallai, Styling Alessandro Calascibetta.
Knitwear as a protagonist: long scarves, heavy jumpers, headbands. For very cold winters. Ph. Aldo Fallai, Styling Alessandro Calascibetta.
Gianfranco Zappettini, tra i maggiori esponenti della Pittura Analitica, nasce nel 1939 a Genova. Vive e lavora a Chiavari. Nel 1962 tiene la prima personale presso la sua città natale e in quegli anni comincia a collaborare con l’architetto tedesco Konrad Wachsmann dal quale apprende l’estremo rigore formale, l’importanza della tradizione ma anche l’attenzione per l’innovazione.
Negli anni Settanta, Zappettini tenta un nuovo linguaggio pittorico indagando in modo analitico i più semplici elementi grammaticali: superficie, colore, processo, tela, telaio e materiale.
Per il suo secondo periodo pittorico, agli inizi degli anni Duemila, l’artista sceglie la carta, simbolo di apparente tradizione e di ogni embrionale processo ideativo. Durante questa ultima fase, Zappettini concepisce la serie dal titolo “La trama e l’ordito”. In essa è protagonista la tradizione ligure e di famiglia del macramè: il quotidiano lavoro della spoletta sul telaio diventa armonico simbolo dell’opera dell’artista e senso puro dell’umana esistenza. Il colore assume importante valenza simbolica: egli predilige il blu, il rosso ed infine il bianco. A questi associa ad un corpo materico di matrice estremamente umile quali corde, resine viniliche, acrilici, tempere e nylon.
I lavori della serie pittorica “La trama e l’ordito” di Gianfranco Zappettini sono disponibili in vendita online su Kooness grazie alla galleria Menhir Arte Contemporanea.
Kooness.com presents: Gianfranco Zappettini. Gianfranco Zappettini is one of the most radical stars of the so-called “Analytical Painting”. … Continua a leggere →
A sinistra, scatto di Federico Miletto per The Men Issue, Styling Giovanni de Ruvo. A destra, scatto di streetstyle (fonte: http://lionsandwardrobes.wordpress.com/)
L’alfabeto della Moda oggi chiama in causa la lettera D, per Down Jacket, in italiano piumino.
Le idee geniali, specie in ambito creativo, possono scaturire spesso dal manifestarsi di un reale bisogno, o addirittura da una tragedia scampata, che si traduce in ispirazione. In questo caso siamo nel 1935 in Alaska, durante una battuta di pesca finita quasi con l’ipotermia di Eddie Bauer, che, dopo averci quasi lasciato la pelle, capisce e decide che per determinate temperature rigide, non era più sufficiente la lana, ma ci voleva una giacca imbottita ed allo stesso tempo leggera; quindi, pensando alle giacche delle Armate Russe, ideò un capospalla caldo ed impermeabile, imbottito in piuma d’oca, con delle cuciture a forma di rombo, capaci di tenere ferma ed aderente al corpo l’imbottitura.
Brevettato nel 1940, arriva al successo nel ’42, con il “B-9”, giacca per l’Aeronautica militare USA, capace di tenere al caldo con una temperatura di -56°C.
In seguito arriva Moncler, che fonda nel ’52 la sua azienda, dapprima producendo tende foderate, sacchi a pelo ed un unico modello di mantella con cappuccio: mantella che negli anni si trasforma, diventando il core business dell’azienda, e con il tempo un pezzo iconico ed intramontabile.
I Paninari, negli anni ’80, fanno del piumino il loro tratto distintivo, insieme alle felpe della Best Company ed ai boots di Timberland, sfoggiandone di tutti i tipi, in nylon lucido, oversize ed in colori accesi.
Il piumino in quegli anni, non è più visto come un capo puramente tecnico con cui scalare vette, o sciare, ma diventa quindi un simbolo, riconoscibile e classificabile, di un preciso gruppo di appartenenza e di stile.
Chiunque ricorda i film “cinepanettone” degli anni ’90, dove Jerry Calà, Ezio Greggio, Christian de Sica e Massimo Boldi sfoggiavano nei vari “Vacanze di Natale” piumini gonfi, colorati e con abbinamenti di dubbio gusto, durante le loro avverture/disavventure in montagna.
Oggi possiamo dire che la moda ha declinato il piumino in talmente tante forme, pesi, tipologie di materiali e colori, che son ben lontani quegli anni in cui da piccoli ci si sentiva vestiti da “omino Michelin”, goffi e brutti, costretti, perché la mamma ti diceva che c’era freddo, ad andare in giro conciati in quel modo, di cui ti vergognavi tantissimo.
Dallo sport, al cinema, alle passerelle, il passo è stato breve, ed il piumino è diventato un capo moda degno di essere inserito nell’armadio accanto ad altri colleghi ben più illustri e sartoriali, come il cappotto e la giacca, propostoci oggi anche da brand di nicchia, come Comme des Garçons, Rick Owens, Raf Simons e Balenciaga.
Proprio con Balenciaga ed anche con il suo brand Vetements, il nuovo, giovane direttore creativo, Demna Gvasalia, impone attraverso le sue sfilate l’uso del piumino, in colori sgargianti, quasi inabbinabili, ingombrante e destrutturato, da indossare sia durante l’inverno che addirittura in primavera/estate; anche grazie a lui, per i fashion victims, mai come oggi, il piumino è diventato un pezzo immancabile e caratterizzante di un look cool ed avanguardista.
Nello scatto realizzato per The Men Issue da Federico Miletto, il piumino (Fall/Winter 17/18 Moncler) realizzato in nylon lucido nero con maxi tasche, è abbinato ad una tuta in cotone con cappuccio e berretto in lana, nel classico mood sportivo; come sempre, lo scatto street style, a fianco, ci propone invece un modo di indossarlo si casual, ma urbano e cool. Nella gallery a seguire, invece, vi offriamo una serie di scatti tratti da sfilate fall/winter 17/18 – con qualche anticipazione della spring/summer 18 – dei maggiori designer, che propongono piumini smanicati, stampati, corti, lunghi e con maxi cappucci. Giovanni de Ruvo
The Fashion Alphabet today is about D, … Continua a leggere →
Ski Style. Looking at Stenmark, Thoeni and Hinterseer in this picture, we immediately notice that twentyeth-century style that today seems to belong to a prehistoric era. This is not nostalgia, I don’t regret those trousers that when you fell got soaked, the snow in the boots, the wind jackets that didn’t repair from cold at all. Thumbs up for the union of fashion and technology. All the more so – fifty years later – we can find that kind of elegance in some sport collection very performing but at the same time very refined (well, it’s not easy to ennoble nylon and elastic fabrics). Z Zegna is an example of that: the sport line designed by Alessandro Sartori for Ermenegildo Zegna is a modern expression of elegance and good taste translated into comfort. After all the sport trend in fashion is very strong, and if on one side we have sophisticated clothes, on the other we can find stronger proposals for that fashion customers that loves ostentatiuons and extreme luxury. And that, in a skiing outfit, walks only on the city streets.
It was the second of a lucky series: here the “fashion” protagonist was the young and talented actor Matthew Beard, that embodied the ss15 trends. Ph Rankin, Styling Alessandro Calascibetta, Total look Prada.