L COME LEATHER
Scatto di Federico Miletto per The Men Issue, Styling di Giovanni de Ruvo.
Abiti Bottega Veneta
A sin., street style dalla New York Fashion Week; a ds. Gucci f/w 2017
L’alfabeto della moda oggi chiama in causa la lettera L: Leather, in italiano Pelle.
Chi di noi non ha, o non ha mai avuto, un capo in pelle nel proprio armadio?
Negli anni 50 simbolo di ribellione giovanile e della cultura Rock’n’Roll, basti pensare a John Travolta in “Grease”, o a Marlon Brando ne “Il Selvaggio”, o a Steve McQueen ne “La Grande Fuga”: tutti personaggi amanti di uno stile deciso diventato iconico, che ha portato la giacca in pelle ad essere, oggi, un capo irrinunciabile ed evergreen.
In tutti questi casi si tratta di giubbotti in pelle corti, come l’intramontabile A-2 dei piloti della U.S.A.F., o lo Schott Perfecto, che ha segnato radicalmente lo stile biker; dei grandi classici, da vero duro.
Tutto cambia, però, se la giacca si allunga, quasi a diventare un moderno mantello: una scelta forse più coraggiosa; un capo più coprente, si, ma che allo stesso tempo ti punta quasi un occhio di bue addosso, diventato un must have nel panorama musicale Dark, New Wave e nella moda Gotica.
Quindi si passa dalla ribellione degli anni 50, attraverso la ricchezza policroma dei 60, con le frange di Jimi Hendrix, fino alla semplificazione sintetica del cappotto lungo in pelle, che ritroviamo come divisa d’elezione in gruppi come i Velvet Underground e nei Joy Division. Divisa adottata anche nel cinema per identificare dei veri e propri dark man, come Brandon Lee ne “Il Corvo” e Keanu Reeves in “Matrix”.
Nella moda, in tutte le loro varianti, sono da sempre presenti, basti pensare a Vivienne Westwood con il Punk style, e ancora a Yves Saint Laurent, che ebbe per primo l’idea di creare un intera collezione in pelle, seguito poi da Dior, Versace e Gucci.
Proprio dalla f/w attuale di Gucci vi proponiamo una rivisitazione in chiave romantica (e no gender) del cappotto in pelle; nello scatto a fianco invece abbiamo un esempio più “realistico” di styling catturato durante una fashion week a New York. Nello scatto realizzato per The Men Issue da Federico Miletto, mostriamo come il cappotto in pelle possa accompagnare un look da sera, con tanto di papillon in velluto e camicia in lurex (total f/w 17/18 Bottega Veneta). Giovanni de Ruvo
Today we pick the letter L from the fashion alphabet: L for Leather. Who hasn’t, or didn’t have, a leather garment in the closet?
In the 50s a symbol of young rebellion and Rock’n’Roll culture, think about John Travolta in “Grease”, or Marlon Brando in “The Wild One”, or Steve McQueen in “The Great Escape”: all characters with a strong style that has become iconic, and made the leather jacket an indispensable and evergreen garment. In all these cases we’re talking about short jackets, like the timeless A-2 of the U.S.A.F. pilots, or the Schott Perfecto, that completely influenced the bikers’ style; great classics, for real tough guys. But everything changes if the jacket becomes longer, almost like a modern cape: maybe a braver choice; it covers the body more but at the same time it works like a spotlight, and became a must have in the dark and New Wave musical landscape, and in gothic fashion. So the leather jacket passed from the rebellion of the 50s, through the colourful opulence of the 60s, to the simplification of the long leather coat, a kind of uniform for groups like Velvet Underground and Joy Division. A uniform adopted also by movies, to identify the dark men, like Brandon Lee in “The Crow” and Keanu Reeves in “Matrix”. In fashion they’re always present, think about Vivienne Westwood and her Punk Style, and then Yves Saint Laurent, that was the first to create an entire collection made of leather, followed by Dior, Versace and Gucci. It’s from this f/w Gucci collection this romantic (and no gender) version of the leather coat; in the other shot we have a more “realistic” example of styling from street style during NY fashion week. In the picture by Federico Miletto we show how the leather coat can be matched with an evening suit, with velvet bowtie and lurex shirt (total Bottega Veneta f/w 17/18). Giovanni de Ruvo