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Anticonformismo? Severità di matrice pseudo-calvinista? Eccesso di compostezza? La consuetudine di allacciare la camicia, inclusa quella estiva a manica corta e la polo, a partire dal primissimo bottone in alto è di sicuro trasversale al cambiare delle mode, ma diventa endemica a partire dai primi anni Novanta del secolo scorso, quando prende piede una pretestuosa rinuncia all’eleganza comme il faut, che vorrebbe essere minimal-pauperista, ma risulta soltanto approssimata e difficile da leggere – reazione all’abbuffata di firme del decennio precedente? Non è vietato scegliere di allacciare la camicia appena sotto il pomo di Adamo. Ora meno che mai. A un patto ben chiaro: che sia una scelta sufficientemente ragionata e non un opinabile tentativo di emulazione. Scordiamoci l’effetto Rasputin. Tralasciamo le suggestioni Amish. Rispettiamo idee e convinzioni che si rivelano nello stile dei leader di certe teocrazie medio-orientali, ermeticamente chiusi nella camicia, privi di cravatta perché troppo “occidentale”, ma con completi tagliati in Savile Row. E invece togliamoci il cappello davanti a Monsieur Jean René Lacoste, certo non bello nel senso stretto del termine, ma inappuntabile in polo di piquet e giacca di lino candide. Giorgio Re
Button up the shirts. … Continua a leggere →