ITALIAN QUALITY
Tre look della s/s 2015 di Caruso disegnati da Sergio Colantuoni
Nel mondo dell’etica della moda le posizioni dei singoli aderenti difficilmente sono unitarie: c’è chi si focalizza sull’impatto ambientale, chi sulle produzioni estere di nicchia eseguite da gruppi di donne da rendere indipendenti, chi ancora sulla qualità biologica dei tessuti. Fra le tante opinioni spicca, per la sua particolarità, quella di Umberto Angeloni, presidente della Caruso Menswear di Soragna (Parma), che del rapporto qualità/prezzo ha fatto una delle proprie battaglie. La sua azienda ha ottenuto il riconoscimento ISO dall’International Organization for Standardization per l’organizzazione interna. Si tratta dell’unico marchio italiano a potersene fregiare. Ma di cosa si tratta? In poche parole, della certificazione di un impegno: mettere la migliore organizzazione possibile affinchè l’acquirente abbia il miglior prodotto possibile al minor prezzo possibile. Cosa che non comporta ovviamente il low cost ma che garantisce gli standard di qualità espressi dal prezzo. Per Angeloni, se il bello è soggettivo, non lo è il modo di arrivarvi. In sintesi, le opinioni non si possono misurare, i costi si. E della propria motivazione devono potere rispondere. Si tratta di una posizione, quella di Angeloni, quasi unica nel nostro panorama dove spesso si confondono etica e pauperismo. Una tesi che fa riferimento come base anche alle qualità necessarie per salvare il Made in Italy dalla globalizzazione del prodotto. Se la moda italiana perderà quelle caratteristiche di cura, originalità, qualità che l’hanno resa celebre assumendo il dettato di una confezione anonima e trascurata, sarà veramente la fine. Il nostro prodotto diventerà uguale agli altri ma sarà troppo caro e quindi fuori mercato. La concorrenza ci conta e ci spera. Luisa Ciuni
In the ethics of fashion is difficult to find unanimous opinions between the single components: there’s who concentrates on environmental impact, who on little foreign enterprises run by groups of women trying to be independent, who on the organic quality of fabrics. A very unusual opinion is that of Umberto Angeloni, president of Caruso Menswear in Soragna (Parma), that aims a lot for the quality/price relationship. His company has obtained, as the only italian brand, the ISO reward by the International Organization for Standardization. What is it? In a few words, it’s the certification of a commitment: to guarantee the best organization to have as result the best possible product with the lower possible price. It doesn’t mean that this is a low-cost product: it guarantees the quality standards expressed by the price. Angeloni thinks that if the beauty is subjective, the way to reach it has not to be so. To sum up, opinions can’t be measured, but prices can. And they have to be justified. Angeloni’s opinion is almost unique in an overview where ethics and pauperism are often confused with each other. A theory that also refers to the qualities needed to save the Made in Italy from the goods’ globalization. If italian fashion will loose those features of care, originality, quality that has made it popular, it would be the end. Our product will be the same of the others but it would be too expensive, overpriced. The competition hopes so. Luisa Ciuni